Regia di Spike Jonze vedi scheda film
Spike Jonze non è certo un regista banale (tantomeno iper produttivo o dedito al soldo) e quindi ben si presta il suo nome alla realizzazione della trasposizione di un libro illustrato come quello di Sendak (che qui figura tra i produttori esecutivi).
Diciamo che l’insieme non mi ha proprio colpito, ma rimane comunque un fantasy decisamente fuori controllo e quindi desta più di un interesse nonostante qualche dubbio sul risultato complessivo.
Max è un bambino problematico; senza padre, vive con una madre premurosa (Catherine Keener), ma più concentrata su un nuovo compagno in rampa di lancio (Mark Ruffalo), senza dimenticare che bisogna lavorare (e non poco) per mantenere da sola una famiglia.
E anche la sorella maggiore, ormai adolescente, non ne vuole sapere nulla di lui.
Dopo un violento litigio casalingo, Max scapperà a tutta velocità, verso un bosco e da lì troverà rifugio in un mondo partorito dalla sua fantasia, abitato da mostri buoni, ma con un caratteraccio mica male, per cui tra giochi piuttosto violenti, litigi e incomprensioni, dovrà per forza di cose maturare anche per poter fare ritorno a casa.
Sicuramente è il film che non ti aspetti (almeno se, come me, non conosci il testo di Sendak), che non strizza affatto l’occhio al grande pubblico, presentando un contesto assolutamente anomalo per questo genere di film (comunque pensato con un budget considerevole).
I protagonisti sono esseri animati dai tratti somatici rozzi, quando non proprio brutti, per nulla simpatici, che scherzano, ma quando lo fanno sono scherzi pesanti (Carol, l’alterego di Max, ha una passione per demolire tutto).
In questo mondo di fantasia, per il resto creato senza invenzioni bibliche ma con tanto artigianato, si riprendono le fantasie di un bambino che lo portano ad un percorso di maturazione.
Film che funziona soprattutto all’inizio (prima dello sbarco nel mondo fantastico) ed alla fine (l’addio al mondo fantastico con il viaggio mitigato rispetto al mare in burrasca, come l’animo del ragazzino, dell’andata), in mezzo momenti riusciti ed altri non proprio incisivi se non proprio caotici.
Sicuramente coraggioso ed alternativo, ma questo non vuol dire debba piacere per forza.
Anzi, direi che rimane complessivamente un film ostico, per quanto affascinante (almeno per certi versi).
Sicuramente riesce a creare qualcosa di originale e di diverso dal solito anche se, purtroppo, non convince fino in fondo.
Compare poco, solo all'inizio ed alla fine, ma risulta comunque egregia ed efficace.
Soddisfacente, prova tutto sommato interessante.
Per lui solo una battuta e circa trenta secondi in scena.
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