Regia di Spike Jonze vedi scheda film
Dopo anni di duro lavoro, Spike Jonze, ovvero il regista che aveva fatto "perdere la testa" a molti con il suo magnifico "Essere John Malkovich", è finalmente riuscito a portare a termine il suo tanto agognato progetto. Quello di tradurre sullo schermo il fumetto di Maurice Sendak, un "cult" (pare) negli Stati Uniti, che in molti credevano irrealizzabile. E forse sarebbe stato meglio così. O comunque, nella migliore delle ipotesi, sarebbe bastato un cortometraggio. Il risultato finale è quello di un film sicuramente coraggioso e personale, che probabilmente piacerà moltissimo ad una ristretta nicchia di persone ma ai miei occhi, e soprattutto al mio cuore, assolutamente estraneo. Infatti, subito dopo il il cupo e riuscito incipit, con la "fuga" del ragazzino dal suo problematico mondo reale, il film frana fragorosamente. Alla ricerca (vana) di trovare una maggiore autenticità, Spike Jonze ha deciso di non utilizzare alcun effetto digitale o quasi per creare le fantasiose(?) creature/emozioni selvagge del titolo, utilizzando enormi goffi pupazzi. Forse vado controcorrente ma Il risultato finale, specie se penso solo anche un attimo al budget del film, pari addirittura a 80 milioni di dollari (!!!...Era necessario tanto per iniziare andare a girare in Australia? Ma quanti soldi hanno preso Gandolfini & co per prestare le loro voci? Ma quanto sono costate quelle orribili creature ?) è imbarazzante. La messa in scena, proprio dal momento in cui entrano in azione i pupazzoni, è coreograficamente desolante: i dialoghi sono sciapiti e senza alcun interesse così come le stupide (si può dire?) creature.
L' uso della macchina a mano da parte del regista è esagerato e completamente fuori luogo. Ed ancora, l'utilizzo "sporco" e tipicamente "indipendente" della fotografia, è inadeguato ed incapace nella sua piattezza cromatica di colorare tutta la gamma di emozioni che (in teoria) attraversa il ragazzino nel corso del film. Nelle intenzioni di Jonze le "creature" avrebbero dovuto aiutare a catturare ed esprimere tutte le sensazioni che travolgono a volte i bambini (ma non solo) sia quando si sentono esclusi dal mondo degli adulti, in totale sconforto perchè soli ed incompresi, che quando volano sulle ali della fantasia e dell'entusiasmo. Ma l'unica sensazione che amaramente è arrivata al sottoscritto e famiglia, purtroppo molto ben definita, è quella della noia. Un film sconfortante, senza un briciolo di poesia. Voto: 3
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