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Maciste all'inferno

Regia di Riccardo Freda vedi scheda film

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La recensione su Maciste all'inferno

di easyboy82
6 stelle

Maciste, sulla cui atemporalità e aspazialità del personaggio ho già disquisito nella mia opinione su "Zorro contro Maciste"(1963), si ritrova qui nella Scozia del '600, dove dovrà scendere nientepopodimeno che all'inferno per combattere la strega cattiva che con i suoi malefici sortilegi sta per far condannare al rogo una sposina novella.

Peplum del sottofilone horror/fantasy, la trama è nel suo genere avvincente e non annoia. La ricostruzione delle ambientazioni in cui la vicenda ha luogo sono belle, e anche le sequenze "infernali", non mancano di un loro fascino e di effetti speciali che sono invecchiati piuttosto bene. Nel complesso trovo questo "Maciste all'inferno" superiore a quell' "Ercole al centro della terra"(1961) considerato cult dai fans di Mario Bava ma che io trovo per molti versi un peplum staticissimo, dove l'unico elemento veramente degno di nota è il fisicaccio di Reg Park.

Anche il cast (tra cui spicca la bella attrice francese Hélène Chanel, che ritroveremo due anni più tardi a interpretare il simpatico ruolo della sibilla prezzolata nella gustosa parodia "Ercole, Sansone, Maciste e Ursus gli invincibili" ) è più che adeguato (e affrancato da quella teatralità di maniera che i pepli di ambientazione classica richiedevano.

E allora peccato che un film che per un'intera ora era riuscito a presentarsi quasi come un peplum di quelli "in grande stile" scivoli inesorabilmente nella serie B quando, evidentemente per allungare il brodo e arrivare alla durata standard di 1 ora e mezza, ci mette di fronte, in modo pretestuoso, al riassuntino di alcune avventure precedenti dell'eroe, ricostruite attraverso gli spezzoni di tre film e con l'aggravante che tali precedenti film non erano neanche stati interpretati da Kirk Morris ma da altri tre attori (per la cronaca: Mark Forest, Gordon Mitchell e Gordon Scott)!

Kirk Morris, si sa, è uno dei miei preferiti tra i forzuti anni '60. Poco espressivo? Beh sì, ma questo lo si può dire (con la notevole eccezione di Alan Steel) anche di tutti gli altri bodybuilders che affollavano gli schermi all'epoca. Qui è inoltre zavorrato dall'essere reso dagli autori un eroe semi-muto che proferisce parola due o tre volte se va bene durante tutto il corso della vicenda, il che rende tutta la sua avventura quasi scollata e appena giustapposta al resto. Inoltre quando si vuole fare uscire Maciste dai confini dell'antichità classica lo si deve fare con cognizione di causa: Alan Steel in "Zorro contro Maciste" sta a petto nudo tutto il tempo (tranne quando opta per un succinto gilet di pelle nera di vago gusto sadomaso), ma indossando un paio di pantaloni dell'epoca in cui si svolge la vicenda. Qui a Kirk Morris fanno indossare solo un gonnellino (e, no, non è un gonnellino scozzese).

Questi elementi fanno sì che un film a cui avrei dato un 4 scivoli a 3 stellette (più mezza per la trama avvincente e la presenza di Kirk Morris).  

Su Kirk Morris

è un mio favorito, ma decisamente meglio più "pompato", barbuto e soprattutto con il dono della parola in "Ercole sfida Sansone"(1963)

Su Hélène Chanel

affascinante presenza, la ritroveremo anche nella parodia "Ercole, Sansone, Maciste e Ursus gli invincibili"(1964) nei panni di una simpatica sibilla prezzolata.

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