Regia di George Lucas vedi scheda film
Nascondere sotto l'anagramma "George Lucas" il proprio nome di prolifico regista di hardcore, è l'ultima trovata di Gege Cularso che tenta di trovare un'audience più ampia rispetto al suo pubblico di natural born handjobmen. Da anni Cularso annunciava alle gazzette specializzate che prima o poi avrebbe meravigliato la critica con un film ad alto budget, pieno di "difetti speciali", nani, ballerine e tette, ma specchio di una società in disfacimento morale, cui il Cularso, non lo dice, ha contribuito largamente. Come spiegare altrimenti gli effetti deleteri che da un decennio e passa la manusturbatio ha prodotto sulle masse mediaset, coinvolgendo gran parte dell'opposizione (Fassino è l'esempio vivente di una perdurante attività onanistica) e riducendola allo straccio obbediente, oggi incapace di opporre nulla allo strapotere di un sultano che può permettersi un intero harem e un seguito di eunuchi e scudieri.
Basta, ha detto, Gege, voglio diventare un vero regista e allertare (ha detto proprio "allertare", una parola che è già un programma politico) gli uomini a una dimensione dei classici sedici centimetri a superoi che combattono il male che appesta il paese, eroi oversize, senza paura e senza condom, ha aggiunto orgoglioso.
Raccontare la trama del film è fare un brutto scherzo agli spettatori, diciamo solo che il plot non è granché, visto che il regista ha consultato, come si legge nei titoli di coda, Giuseppe Tornatore invece di Mario Salieri o Max Bellocchio di gran lunga migliori: in poche parole il plot rimanda all’eterna lotta tra il bene, rappresentato dai Bitchson Brothers, dotati di penetranti superpoteri e i Midgetson, i cattivi dell’Impero tra cui svettano Charlton Heston (un grande Tommaso Labranca) e Il Nano Di Arcore, che, a quanto si mormora, hanno molte affinità di vedute. Tra colpi di scena-surprise, colpi al basso ventre, duelli memorabili tra opposte funzioni, il bene (che non abbiamo capito da chi sia rappresentato!) il film regala tre ore e passa di insano divertimento e fa riflettere gli specchi nelle scene nella Villa di Arcore.
Harrison Fiat (al secolo Peter North) e Foka Famelika (Jane Cumbridge), già interpreti di tutti i film di Cularso, si cimentano in variazioni sul pene, particine anche per il senatore Schifosi, il sinistro Culderoli e, nascosto sotto un trucco vistoso, il minestra Brunetta nella parte del Midget più viscido della galassia.
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