Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Decisamente uno dei migliori film dell'anno. Coppola omaggia e nobilita il cinema con un film strepitoso e dalla profondità stilistica gargantuesca.
Il discontinuo spessore del bianco e nero riflette l'atmosfere emotive che abitano le scene, variando da un insistente chiaro/scuro che scava e scandisce le forme rendendo spigolosi anche i cerchi ad una luminosità più morbida e accesa che scivola sui corpi accarezzandoli. Si ha più vote la sensazione, soprattutto quando la camera spia i personaggi di notte mentre fumano e riflettono al buio, che ci vengano proposte immagini che abbiano già otteuto lo statuto di mito, forse per la grana e le sbavature che talvolta compaiono. La pellicola (il suo utilizzo) assume un ruolo da protagnista in questo film, se ne sente il peso, nelle forme e nei colori (anche nei flash-back, che ricordano tanto quelle riprese in super8 anni '80, sia per la saturazione che per l'uso della camera a spalla, senza tuttavia scadere nell'amatoriale). Ma Coppola strizza l'occhio anche al digitale, regalandoci in un paio di occasioni alcuni "caroselli" di meraviglie ambientati in mondi incatati e surreali.
Ed è quest'ultimo uno dei temi predominante del film, l'artificiosità meravigliosa e meravigliata dei dolci ricordi romantici di Tetro e quella fredda, quasi documetaristica (la già citata riconduzione a super8) dei ricordi più dolorosi.
Flash-back sempre introdotti dal leitmotiv della luce accecante e imbambolante. La luce che è la verità (che Tetro nasconde in sè) ma che è anche il cinema (il cinematografo è prima di tutto luce), a cui Coppola deve tutto e che in questo modo ringrazia.
Perciò sembrerà ora meno enigmatico definire questa pellicola "molto cinematografica", un piacere per gli occhi e per lo spirito, soprattutto dei cinefili.
Non si esime comunque da alcune critiche secondo cui a volte si avverte un pò di (ahimè, devo dirlo...) banalità nel lato melò del film, localizzate in un paio di dialoghi chiave.
L'orgoglioso personaggio di Tetro è interpretato da uno strepitoso Vincent Gallo, spesso iroso ma mai eccessivo, ha trovato l'equilibrio perfetto.
Le scene degli incidenti sono sconvolgenti, perfette nella loro realizzazione.
I titoli di testa e coda sono quanto di più artistico si sia mai visto (forse in grado di rivaleggiare con quelli di testa di Watchmen e quelli di coda di Wall-E).
A rendere semplicemente perfetto questo film è l'aver pronunciato il nome della mia città definendola "meravigliosa": Viareggio! XD
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