Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film
Esempio da antologia di 'uso criminoso della titolatura', Segreti di famiglia è un quadro malinconico e nostalgico del rapporto più forte, viscerale, continuamente incalzante nella vita di ogni uomo: quello con il padre. I due genitori (il direttore d'orchestra e lo stesso Tetro) sono l'emblema di una frustrata crudeltà e di un'impotenza assoluta, che si realizzano con un puntuale abbandono del figlio maschio. Il colpo di scena finale è realmente troppo patetico per essere vero, eppure la messa in scena di Coppola, vibrante ed onirica, non manca di emozionare (a partire dalla scelta di girare in bianco e nero, evidentemente per conferire un tono di solennità alla ricerca delle proprie origini che è un po' il tema centrale del lavoro). Per essere una pellicola di Coppola ci si poteva attendere di più; certo è che non è affatto un brutto film, per quanto un po' lento e a tratti eccessivamente lirico.
Benjamin, appena 18enne, va in cerca del fratellastro maggiore (per parte di padre) Tetro, fuggito di casa da anni e dato per disperso a Buenos Aires. Lo trova e resta qualche giorno con lui. Approfondisce così il difficile rapporto di Tetro con il padre, direttore d'orchestra di successo, ed il trauma della perdita della madre. Ma le sorprese non sono ancora finite...
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