Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film
E' un'opera interessante, soprattutto per il messaggio, e perché tutto il tempo si aspetta di sapere dove voglia andare a parare.
L'intento è dichiaratamente didattico: si tratta di una riflessione sul problema del male nel mondo e la sua coesistenza e convivenza col bene, basata su un discorso biblico (anche se un po' confuso), e seguita da un esplicito messaggio. Esso si rifà sostanzialmente alla parabola evangelica del grano e della zizzania (la quale ammonisce coloro che vorrebbero l'eliminazione forzata di tutti i malvagi) e quella del fariseo e del pubblicano (per chi si sente giusto e disprezza gli altri). Insomma, il problema è di quelli cruciali che hanno arrovellato le menti dei filosofi, dei santi, ma anche di tanta gente comune. La trattazione che Rossellini ne fa è però sottotono, popolaresca, e lontana dai toni accademici. Tuttavia non è banale, specie quando insegna la morale finale. Va anche detto, però, che il regista forza un po' troppo il gioco durante lo svelamento finale del vecchio con la barba, ed esce dal quadro biblico quando ipotizza la conversione del demonio.
Il film è agile e girato con indubitabile mestiere, ma anche alquanto frammentario e un po' discontinuo nella narrazione. A momenti, forse, mette troppa carne al fuoco. E' di quei film non del tutto riusciti, ma che è interessante vedere per il messaggio e per il semplice fatto che sono di un grande regista.
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