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La macchina ammazzacattivi

Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film

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La recensione su La macchina ammazzacattivi

di alan smithee
7 stelle

scena

La macchina ammazzacattivi (1948): scena

MUBI

"-Vedi gli uomini sono cattivi e i santi si sono fatti avari. -È vero che ci sono i cattivi... Ma ci sono anche i buoni! -Ma che fanno i buoni? Niente. -E che possono fare? -Il buono ha il dovere di fare qualcosa. Sennò diventa complice del cattivo, e il giorno del giudizio il Signore lo punirà. -Ma che deve fare? -Il buono deve ammazzare il cattivo!"

In un paese povero del centro Italia nei primi anni '50, un vecchio mendicante chiede ospitalità ad un gentile fotografo di nome Celestino, che, impietositosi, lo lascia passare la notte seduto su una poltrona del suo negozietto. 

Prima di addormentarsi, l'uomo gli parla di soprusi e cattiverie, ed il vecchio lo sorprende rivelandogli che i cattivi dovrebbero essere tutti ammazzati dai buoni, altrimenti i buoni sarebbero conniventi con i malvagi, uguagliandoli.

Tramite un artificio effettuato fotografando una fotografia già effettuata, il vecchio gli dimostra come le persone giudicate cattive possono essere eliminate dalla faccia della terra attraverso un semplice scatto fotografico.

Detto fatto l'episodio sortisce gli effetti letali e definitivi promessi, e l'ingenuo fotografo, rimasto solo dopo che il suo vecchio accudito si dilegua nel nulla, inizia ad attribuire l'effetto di quella morte istantanea di uno dei tanti prepotenti ed approfittatori del paese, all'intervento miracoloso di Sant'Andrea.

scena

La macchina ammazzacattivi (1948): scena

Ma in paese nessuno lo crede, e quando una missiva da Roma comunica che i fondi richiesti per un aiuto stanno per arrivare, ecco che tutti i politici del consiglio comunale cercano di dirottare la somma a proprio personale vantaggio, aizzando il mite Celestino ad intervenire col suo trucco magico letale.

Ma a forza di morti improvvise e istantanee, tra cui anche quella della strozzina del villaggio, Celestino comprende che il confine tra bontà e cattiveria a volte è davvero labile, e lo stesso vecchio che gli si presentò chiedendo soccorso, altri non era che una creatura diabolica intenta a creare astio e ad aizzare le persone alla violenza.

Gennaro Pisano

La macchina ammazzacattivi (1948): Gennaro Pisano

Da un testo di Eduardo De Filippo e Giuseppe Marotta, Roberto Rossellini si dà per la prima volta alla commedia fantastica con un retrofondo di comicità amara e scoppiettante, che rende davvero insolita ed originale quest'opera nel contesto di uno stile quasi sempre rivolto al realismo e alla drammaticità che non si concede all'ironia e al sarcasmo. 

Un film se si vuole anomalo, ma molto interessante, che riesce, nonostante la fantasmagorica storia, a tradursi in uno specchio piuttosto verosimile volto a denunciare i soprusi dei potenti sul volgo, sempre costretto a subire e a pagare le conseguenze ultime di ogni ruberia e vessazione perpetrata ai suoi danni.

"La morale è questa: Coltiva il bene, senza esagerare, rifuggi il male se ti vuoi salvare, non t'affrettare troppo a giudicare, e pensaci tre volte, prima di punire."

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