Regia di Cédric Kahn vedi scheda film
Impresa non facile quella di tenere alta la tensione su un canovaccio a dir poco abusato : chiamato al capezzale della madre morente, un architetto parigino, sposato, incontra dopo quindici anni una sua vecchia fiamma e tra i due il fuoco si riaccende, più passionale che mai. Su questa sfruttatissima base di partenza, Cédric Kahn costruisce un film intimista e sentimentale quanto si vuole, ma capace di avvincere grazie ad una profonda osservazione delle psicologie dei personaggi, una narrazione rapida e senza orpelli, un’intensa interpretazione dei due protagonisti. Valeria Bruni Tedeschi si cala con convinzione in un personaggio passionale e fragile, mette da parte il suo pur apprezzabile filo di voce e rivela una grande maturazione nel suo modo di recitare. Yvan Attal è invece una conferma, quella di un grandissimo attore, degno erede, a mio parere, di Daniel Auteuil. In questo film è impressionante per naturalezza e coinvolgimento emotivo. Suda, corre a perdifiato, fa l’amore, s’incazza, s’intenerisce, piange e mette a nudo tutti i suoi contradditori sentimenti. Una grande lezione di recitazione. Cédric Kahn mi aveva già convinto in precedenza con « Roberto Succo » del 2000 e « Feux Rouges » del 2004. Potrebbe avere un futuro non trascurabile. In Francia, « Les regrets » è stato apprezzato più dalla critica che dal pubblico ( solo 200.000 ingressi nelle sale). Splendida presenza di Nina Simone nella colonna sonora.
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