Regia di Lars von Trier vedi scheda film
Suddiviso in un prologo, quattro capitoli - 'Grief' (Lutto, Pena, Afflizione), 'Pain' (Dolore), 'Desperation' (Disperazione), 'The Three Beggars' (I tre mendicanti) - ed un epilogo, 'Antichrist' di Lars von Trier contiene talmente tanti elementi - nel bene e nel male - da lasciarmi ancora una volta esterefatto: la bellezza, specie nell'incipit e nell'epilogo, di alcuni frammenti, al limite del sublime, per scelta e composizione pittorica delle inquadrature, uso delle musiche e del ralenty, fa spesso a pugni con i contenuti e gli sviluppi narrativi delle sue opere.
Qui siamo alle prese con una a dir poco travagliata elaborazione di un lutto atroce (il figlio, ancora molto piccolo) da parte di una coppia (Willem Dafoe e Charlotte Gainsbourg, che gettano letteralmente anima e 'corpi' nel progetto a tratti delirante dell'autore) che sfocia in una lotta impari tra uomo e natura, sempre ostile - i pezzi immersi nel bosco che sembra un'anticamera dell'inferno, anche per merito della mirabile fotografia dai toni cupi di Anthony Dod Mantle, sono anch'essi magnifici - e in una deriva sadomaso di dubbio gusto nel quarto capitolo, dove nulla viene risparmiato all'occhio dello spettatore.
Le scene in cui sono gli organi genitali dei due individui a venire lesi le ho trovate rivoltanti ed esagerate, oltre la mia soglia di sopportazione, in genere alta: avrebbero avuto un loro senso in un torture porn o in un'opera di Kim Ki-Duk, la cui poetica estrema si presta a queste tematiche, ma qui sono irritanti e fastidiose, al pari di certi farneticanti dialoghi tra i due coniugi, tra il ridicolo ed il pretenzioso.
Vedendo un film di quest'autore danese rimango spesso sconcertato - magari sconcertare è proprio una delle intenzioni del regista - da quello che vedo e soprattutto sento dire dai suoi attori e, allo stesso tempo, rapito dalle sue ricerche e da alcune delle virtuosistiche scelte visive.
'Antichrist' è un film perturbante e dall'andamento discontinuo di un regista che, ad ogni suo lavoro, divide in maniera netta detrattori e ammiratori.
Questa volta mi sento, pur con quelli che ritengo dei limiti, di propendere per un giudizio positivo.
Voto: 6,5.
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