Regia di Lars von Trier vedi scheda film
Lars Von Trier si conferma autore vero, per quanto questo film possa essere adorato o vituperato a seconda dei punti di vista, in fondo, sia nel bene che nel male, condivisibili.
Comunque sia, già dividere ed accendere discussioni è comunque a suo modo un merito, come lo è non accontentarsi di proporre storie facili e cercare sempre di andare oltre.
Ecco in questa storia, che parte dall’elaborazione del lutto più doloroso che possa colpire una coppia (la perdita del figlio) per poi trascendere negli inferi della natura e dell’animo umano, probabilmente è andato un po’ troppo oltre.
Infatti alcune scene fortissime, tra le più spinte che i miei occhi ricordino, potevano tranquillamente essere accantonate, così lascia il dubbio che lui stesso per primo si senta un’entità superiore in grado di poter far accettare anche l’inaccettabile.
Detto questo mi sembra anche innegabile che questo film ci mostri un talento visionario che in pochi posseggono, a partire dall’agghiacciante prologo in bianco e nero (così come l’epilogo), per poi regalare alcuni immagini della natura e proposte dell’elaborazione della mente della protagonista , che colpiscono per la bellezza e la composizione con cui sono presentate.
Quasi dei dipinti in movimento, scatti degni di essere raffigurati nelle migliori esposizioni fotografiche.
La storia invece non mi ha convinto del tutto, riprende echi di sofferenza, di pazzia e di dolore, visti altrove, anche se devo dire che, dopo una prima parte che procede a rallentatore, nella seconda sono stato completamente rapito dagli eventi e soprattutto dalle immagini (ed è avvenuto inconsciamente, devo dire che non mi capita spesso), per staccare lo sguardo solo in un paio di sequenze davvero troppo forti da sopportare.
Insomma l’autore danese si è spinto ancora oltre, con ogni probabilità non è riuscito a fare un grande film, ma al contempo è riuscito a regalare qualcosa di decisamente buono ed interessante.
Nel complesso altalenante, con alcune bassezze difficili da digerire (e da perdonare, volendo), ma dotato di lampi di vero genio.
E questo non mi pare poi così poco.
Genio e sregolatezza.
Discreto.
Brava in un ruolo ruvido e pieno di difficoltà di ogni tipo, anche se ammetto che mi aspettavo di più. Atroce il doppiaggio, ma come è possibile?
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