Regia di Nacho G. Velilla vedi scheda film
Mah, io l’ho trovato geniale nella scrittura, questo film, e dunque dissento dal tiepido votino del pubblico. Ok, siamo nella Spagna almodovariana, ma poi, Almodovar, li fa ancora i film così? Ma dai, è un bel film. Ha ritmo, ha battute geniali (addirittura troppe!), ha molte scorrettezze, impossibili in Italia (dove di solito il gay “guarisce” e si tromba la bellona…ma dai, ma che tristezza). Narra di un cuoco gay e del suo locale, in attesa dell’ispettore Michelin (quando e se mai arriverà) per avere l’agognata stella. Il suo staff è assurdo (in senso buono), così come la storia della sua vita. Si capisce infatti che in passato, accortosi gay, lasciò la famiglia (e due figli) per seguire la sua natura. Ora però i figli ci sono, grandicelli, deve tirarli su, e come vicino di casa arriva un bel ex calciatore…. Commedia ricca di humour, di grandi casini, di parolacce, certo, ma non gratuite, di uscite che lasciano spiazzati (in cucina, parlando del piatto per il critico “Gli piacerà così tanto che gli dispiacerà cagarlo!); pure, specie nel finale, c’è spazio per meno allegria (a momenti) e il film decolla. Per me, un 8 .
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