Maxi, omosessuale, è uno chef di successo che dirige un ristorante a Madrid, nel bel mezzo del quartiere gay. La sua vita scorre nel migliore dei modi possibili, fino a quando due nuovi arrivi sconvolgono la sua tranquillità: i figli avuti da un matrimonio di copertura di anni addietro e il suo nuovo vicino, un avvenente calciatore argentino.
Note
L’opera prima per il grande schermo di Nacho García Velilla (notissimo in patria in quanto autore del format Médico de familia, importato da noi per la serie che ha al centro il Nonno Libero di Lino Banfi) mostra una parte di Madrid talmente vera nel tessuto sociale spagnolo contemporaneo da apparire quasi “falsa”. L’impianto è teatrale, il ritmo è serrato, gli attori in palla e la politica assolutamente scorretta.
Molto bello, divertentissimo. Non ha niente a che vedere con Almodovar (che è un surrealista), qui siamo nella realtà… fingere o essere, essere o avere. Da guardare e da capire.
Il Gambero Rosso ha sponsorizzato l’anteprima di questo divertente film spagnolo che è stato proiettato nel Teatro della Cucina, all'interno della Città del Gusto.
Parto col dire che trattandosi di cinema spagnolo questo film viene lanciato a livello pubblicitario come “almodovariano”… ma vi assicuro che di Pedro in questo film non c’è nemmeno l’ombra… non c’è la carica… leggi tutto
Che dire? Un film fatto con molti ritagli Almodovariani (e non solo per quanto riguarda l’utilizzo degli attori). Il tocco è leggero, persino un po’ anarcoide, se vogliamolo. Ci si diverte, si sorride e si riflette, si passa insomma una piacevole serata “pensante”, ma Nacho Garcia Velilla non è (purtroppo) Almodovar e si sente: lavorare sulla sua scia non è sufficiente… manca… leggi tutto
noioso. banale. e scontato.
diamo un po' di colpa anche al doppiaggio.
ma qui la cosa più politicamente scorretta è far credere che sta roba sia l'avanguradia del telodicosenzapelisullalingua.
l'ultima volta che mi è capitato è stato con karate kid 3. ero piccino. sono uscito dalla sala.
io questo film non sono riuscito a finire di vederlo. l'ho dovuto… leggi tutto
Mah, io l’ho trovato geniale nella scrittura, questo film, e dunque dissento dal tiepido votino del pubblico. Ok, siamo nella Spagna almodovariana, ma poi, Almodovar, li fa ancora i film così? Ma dai, è un bel film. Ha ritmo, ha battute geniali (addirittura troppe!), ha molte scorrettezze, impossibili in Italia (dove di solito il gay “guarisce” e si tromba la…
Da quest'anno mi trovo a vivere in uno studentato per aver vinto un posto alloggio e la borsa di studio. Mi ritrovo a vivere con 105 studenti studiosi delle più svariate materie e provenienti da diversi Paesi.…
noioso. banale. e scontato.
diamo un po' di colpa anche al doppiaggio.
ma qui la cosa più politicamente scorretta è far credere che sta roba sia l'avanguradia del telodicosenzapelisullalingua.
l'ultima volta che mi è capitato è stato con karate kid 3. ero piccino. sono uscito dalla sala.
io questo film non sono riuscito a finire di vederlo. l'ho dovuto…
Gli attori recitano nell'enfatica maniera delle telenovelas sudamericane, ogni espressione è moltiplicata per tre, non c'è bisogno di pretesti né di contesto per la volgarità infantile da cinepanettone italiano. Politicamente scorretto come un film di Boldi. Peccato.
Il passato prima o poi bussa alla nostra porta e bisogna affrontarlo. Non è mai facile, ma se il passato corrisponde a due figli abbandonati per poter vivere la propria omosessualità, la situazione è ancora più complicata. Commedia vivace, scanzonata e politicamente scorretta che riesce in quello che dovrebbe essere il fine di ogni commedia: far ridere. Peccato che…
Cinema e gastronomia: accoppiata spesso formidabile nella commedia - che il mangiare è cosa allegra per noi umani - e alle volte con risvolti grotteschi, quando l'abbuffarsi è pantagruelico. C'è poi un sottofilone…
Ugole e celluloide. Biopic di grandi interpreti, camei, comparsate, attori che rivelano doti insperate (ma anche qualche latrato...). I performer che sono stati cooptati dal cinema e quelli cui il cinema ha reso…
Non perde un colpo il ritmo di quest'esilarante commedia degli equivoci sul tema delle relazioni omosessuali e non, toccando temi attualissimi e andando fino in fondo
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Commenti (4) vedi tutti
Molto bello, divertentissimo. Non ha niente a che vedere con Almodovar (che è un surrealista), qui siamo nella realtà… fingere o essere, essere o avere. Da guardare e da capire.
commento di sillabaUna commedia che più spagnola non si può. Anche se un po' stereotipata, è molto divertente!
commento di DisasterManCommedia tipicamente spagnola, carino ma niente di più. Le situazioni e le battute sono un po' scontate. Nel complesso si può vedere. VOTO 7-
commento di il melandriVoto 6,5. Divertente commedia, con ritmo e regia televisiva ma con battute simpatiche e ritmo. [10.05.2009]
commento di PP