Regia di Nico Cirasola vedi scheda film
La formula della docufiction sposa qui il mito di Davide e Golia. Quella di Nico Cirasola è una favola. Ci racconta la storia vera di un McDonald’s costretto alla chiusura da una piccola focacceria aperta vicino al “gigante”. Un kg di semola di grano duro, un cucchiaio di olio extra vergine di oliva, una ventina tra olive nere e pomodorini. Uno spicchio d’aglio, cipolle, origano e sale quanto basta. Una ricetta semplice quella della focaccia d’Altamura. La focaccia che mangiò l’hamburger. Tra finzione e realtà, che belle facce possiamo avere noi italiani. Quella di Dante, fruttivendolo che ancora va per campi a cercare i pomodori più rossi e maturi. Quelle degli artigiani della Murgia, che a sentirli parlare viene un nodo alla gola. I sapori più autentici resistono per una volta alla concorrenza globalizzante. E intanto Cirasola imposta un triangolo sentimentale tra Dante, Rosa e un tamarro venuto da chissà dove. Vince la semplicità in Focaccia Blues, la musica, i campi e le facce. Bari e Foggia hanno il volto di Lino Banfi e Renzo Arbore. Un proiezionista nostalgico, che ha gli occhi di Michele Placido, ci introduce alla visione. Forte come la terra, saporita come la cucina locale.
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