Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Come cinguetta il Morandini plagiando senza vergogna Alberto Moravia, Polansky ha il merito di aver sfrondato di ogni orpello la vita di corte (i castelli di questa Scozia medievale ricordano più le fattorie-bunker nelle quali si rifugiano i boss latitanti che le sontuose dimore a cui ci ha abituato il cinema) e di aver ribadito la tesi di Hannah Arendt sulla banalità del male dando della coppia assassina, schiava dell'ambizione prima e del rimorso poi, un immagine di assoluta mediocrità. Il film ha momenti intensi anche se nell'insieme sul ispirazione prevale il mestiere.
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