Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Un uomo spinto al trono, e poi alla follia, dallo shining della chiaroveggenza. Il destino di un Regno, nell’inverarsi di una doppia profezia. La banalità del male, in cui esistenze mediocri e mancanza di scrupoli si fondono. Polanski riprende una delle più moderne tragedie shakespeariane, e vi si accosta – al contempo- con devozione e sfrenata libertà. Mescolando il rigore filologico sul testo e sull’ambientazione (difficile trovare una rappresentazione maggiormente realistica di cosa fosse la vita all’interno di un castello), con una messa in scena assieme gotica e pop, lisergica e splatter. E’ il primo film realizzato da Roman dopo l’uccisione di Sharon Tate e del figlio che portava in grembo, e la ferocia quasi drogata dell’insieme, l’efferatezza della scorribanda al castello di Macduff, la stessa “soluzione” della seconda profezia, richiamano istantaneamente l’orrore di Bel Air , pur andando molto oltre. E’ assieme un assurdo grido di dolore, ed una visionaria –eppur lucida- denuncia della crudeltà del dominio dell’uomo sull’uomo. Il Potere è nudo, come Lady Macbeth, ed ossessionato dal sangue invisibile che reca indosso. Il maleficium del tradimento e del rimorso non troverà soluzione che in un sabba di streghe, nude e piagate. Ma solo la morte chiarirà le loro risposte, e l’imperscrutabile vendetta del destino. E forse la natura immutabile del Potere porterà con sè una nuova profezia, un incubo in cui perdersi, un bosco che prende vita, ed un rivolo di sangue. William Shakespeare è un trip!!
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