Le vite di tre persone entrano in collisione tra loro in un incidente stradale per poi essere segnate dal coma e ritornare infine a una vita "normale". Al centro i loro corpi: le sofferenze e le cicatrici del passato lacerano le carni dei protagonisti i quali si spingeranno, ognuno in modo differente, alla scoperta della body art.
Note
Cinema malsano, nudo e crudele, con ambizioni liriche e un cast femminile intrigante, la discesa agli inferi di Vittorio Rifranti. Riavvicinarsi al dolore fisico per sconfiggere il dolore interiore. Inevitabili i raffronti con la poetica ballardiana, da Cronenberg (Crash) in giù, un’esperienza da vivere in modo poco razionale, comprese certe digressioni poco chiare della vicenda, sugli orrori della guerra, ma da apprezzare proprio per questo.
Davanti il microfono, Vittorio Rifranti (milanese, classe '66, laurea in Lettere, diploma di regia alla Civica di Milano) è timido, impacciato. Il breve incontro col pubblico per la presentazione della sua opera prima “ufficiale” (ancora inedito “Lo sguardo nascosto” del 2004) ne mostra l'immagine simpaticamente più goffa, opposta al rigoroso stile… leggi tutto
Davanti il microfono, Vittorio Rifranti (milanese, classe '66, laurea in Lettere, diploma di regia alla Civica di Milano) è timido, impacciato. Il breve incontro col pubblico per la presentazione della sua opera prima “ufficiale” (ancora inedito “Lo sguardo nascosto” del 2004) ne mostra l'immagine simpaticamente più goffa, opposta al rigoroso stile…
Sui flani di una volta avrebbero scritto: «Il film che non vedrete mai in televisione». Cinema malsano, nudo e crudele, con ambizioni liriche e un cast femminile intrigante, la discesa agli inferi di Vittorio Rifranti, premiata a Locarno, due anni fa, come migliore opera prima. Rappresentazione “hard… tistica” del corpo come sofferenza, del dolore come piacere, della performance come…
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