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Macabro

Regia di Lamberto Bava vedi scheda film

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La recensione su Macabro

di undying
7 stelle

L'esordio in regia di Lamberto Bava è un horror di livello superiore, molto ben sceneggiato e girato con eleganza. Nonostante il basso budget il film tiene sulle spine sin dall'inizio, trattando di una storia verosimile (ispirata da un fatto di cronaca), per concludere alla grande svoltando solo in chiusura nel fantastico.

 

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New Orleans. Jane Baker (Bernice Stegers), sposata e con due figli piccoli, tradisce ripetutamente il marito Leslie (Fernando Pannullo). Gli incontri extraconiugali avvengono nell'appartamento di Robert (Stanko Molnar), un giovane cieco. Quando Lucy (Veronica Zinny), la figlia di Jane, comprende del comportamento materno, rimasta sola in casa con il fratellino affoga quest'ultimo in vasca da bagno. Avvisata della tragedia, ritenuta accidentale, Jane si precipita a casa ma ha un incidente d'auto, nel quale l'amante muore decapitato. Dopo un anno trascorso in una clinica psichiatrica, Jane viene rilasciata. Divorziata dal marito, che ha in custodia Lucy, decide di tornare a vivere da Robert.

 

"Da un fatto di cronaca realmente accaduto a New Orleans." (Didascalia prima dei titoli di testa)

 

Bernice Stegers

Macabro (1980): Bernice Stegers

 

Debutto in regia per Lamberto Bava, dopo le collaborazioni come seconda unità alla regia di Cannibal Holocaust (Ruggero Deodato, 1979) e Inferno (Dario Argento, 1980), nonché varie esperienze, anche di sceneggiatura, avute sui set del padre, Mario. Il soggetto di Macabro è presentato come ispirato a un reale fatto di cronaca, sviluppato in sceneggiatura da Antonio e Pupi Avati (anche produttori), Lamberto Bava e Roberto Gandus. Grazie alla precedente esperienza sul campo, Lamberto riesce ad ottimizzare quel che il basso budget gli mette a disposizione: le location americane (è girato parzialmente a New Orleans e in Louisiana), l'attrice Bernice Stegers (la donna nel treno nel film di Fellini La città delle donne) e il particolarissimo Stanko Molnar, attore perfetto nel ruolo di cieco innamorato e curiosamente invadente. L'horror subentra prepotente sul piano visivo solo gli ultimi cinque minuti, ma Bava ha la dote - non comune tra registi - di rendere comunque cinematograficamente interessante la storia, facendo un uso impeccabile di scenografie, luci e attori. 

 

Bernice Stegers

Macabro (1980): Bernice Stegers

 

Il reparto tecnico poi è di tutto rispetto: Franco Delli Colli si occupa dell'elegante cinematografia, mentre Ubaldo Continiello della pacata ma pertinente colonna sonora. Sponsorizzato con due differenti frasi promozionali sui manifesti ("Il film che ha terrorizzato anche Dario Argento" e "Il film che avrebbe terrorizzato anche Hitchcock"), ottiene sin da subito un positivo riscontro critico [1], segnando l'avvio di una carriera che per un lungo periodo corre parallela a quella di Dario Argento. Non è infine da escludere che gli autori di Macabro possano aver tratto vagamente ispirazione dal Buio omega di Massaccesi (Joe D'Amato), ribaltando i termini della relazione necrofila (lei conserva "parzialmente" il cadavere dell'amante deceduto).

 

scena

Macabro (1980): scena

 

[1] Morando Morandini, scrive su "Il Giorno":

"C'è sempre da perdere a fare pronostici, ma ci arrischiamo in una scommessa: tempo dieci anni o anche meno, Macabro diventerà un cult movie, un titolo d'obbligo nelle rassegne massenziane dell'horror film. Macabro è paradossalmente in linea con la poetica di George Bataille, un'illustrazione della sua teoria sull'eros come parodia della morte. Il film tiene e funziona. Basterebbe il personaggio del giovane cieco (Stanko Molnar) a dire quanto sia calcolato il controllo degli stratagemmi espressivi. E quella fulminea invenzione finale che fa passare nel fantastico un racconto tutto mantenuto - anche nella figura convenzionale della fanciulla perversa - sul piano della verosimiglianza psicologica, è una bella zampata."

 

scena

Macabro (1980): scena

 

Si pensa che il termine "necrofilia" sia stato coniato dal medico belga Joseph Guislain nelle sue Leçons orales sur les phrénopathies, in una conferenza tenuta intorno al 1850, in riferimento al necrofilo contemporaneo François Bertrand, per il quale si espresse con queste parole:

"È nella categoria dei pazzi distruttivi [aliénés destructeurs] che è necessario situare alcuni pazienti ai quali vorrei dare il nome di necrofili [nécrophiles]. Gli alienisti hanno adottato, come nuova forma, il caso del sergente Bertrand, il disinterratore dei cadaveri, su cui tutti i giornali hanno riferito di recente. Tuttavia, non pensiate che qui abbiamo a che fare con una forma di frenopatia che appare per la prima volta. Gli antichi, parlando della licantropia, hanno citato esempi a cui si può più o meno mettere in relazione il caso che ha appena attirato l'attenzione del pubblico così fortemente."

(Da Wikipedia)

 

Trailer 

 

F.P. 15/07/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 87'01")

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