Regia di Paola Columba vedi scheda film
«Abbiamo fatto il film con il coltello fra i denti» dichiara con orgoglio Fabio Segatori produttore e cosceneggiatore dell’opera prima di Paola Columba. Girato nel Molise, fra Casacalenda e Termoli, per un budget di circa 350.000 euro, Legami di sangue ruota intorno a due fratelli divisi da una violenta disputa riguardante l’eredità paterna. Peppe, torvo e chiuso nel suo rancore, spera di ottenere un finanziamento dalla CE per costruire la sua azienda. Giovanni, appena uscito di galera per bancarotta fraudolenta, sogna di prendersi la sua parte e ricominciare. La Columba s’innesta direttamente nell’ideologia verghiana della “roba”. Si cala in un mondo rurale rimosso dal cinema italiano e s’inventa notevoli detour, come il pezzo di bravura di Peppe che va alla ricerca del frigofero. Purtroppo Legami di sangue soffre le ristrettezze del budget. Le ingenuità di troppo della sceneggiatura (dialoghi eccessivamente didascalici) e il commento musicale invadente minano fatalmente la tenuta globale del film. Eppure l’esordio della Columba non dispiace. La mano muscolare della regista è schietta. Le sue inquadrature sembrano invocare De Santis e seppure le aspirazioni non sempre c’entrano il bersaglio, la qualità del coraggio è quella giusta. Menzione d’onore, infine, per Pino Rugiano e Fulvio Cauteruccio.
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