Regia di Niels Arden Oplev vedi scheda film
Un indagine su un passato oscuro nell'algida Scandinavia.Non mi aspettavo grosse cose da questo film,diciamo che nell'ambito di una rassegna cinematografica l'ho visto di rimbalzo,nel senso che mi interessava molto di più il film che proiettavano dopo di questo,ma a dire la verità alla fine mi è piaciuto di più questo.Già il fatto che viene dalla Svezia me lo fa vedere di buon occhio,sono abbastanza stufo dei soliti thriller hollywoodiani ipertecnologizzati strapieni di effetti speciali,di computer grafica e che si sgonfiano come un soufflè mal riuscito nel finale.E il mio occhio lo accetta anche meglio perchè rifugge del tutto gli stilemi hollywoodiani di cui sopra.La storia è quella di un giornalista un po'sfigato(si mette contro un potente che gli rivolta contro tutto il suo apparato mediatico e avvocatizio facendolo andare in prigione)che viene assunto per indagare su un mistero del passato rimasto inssoluto anche per la polizia.E accanto a lui si viene a trovare Lisbeth,fascio di nervi tatuato,nel mezzo del guado tra omosessualità e eterosessualità,con un pregresso che l'ha fatta affidare ai servizi sociali e un presente fatto di un tutore che la violenta.E'facile vedere nel fisico androgino della piccola Noomi Rapace e nella sua ostinazione,nella sua volontà malcelata di ribellione al sistema un simbolo di riscatto femminile.E non mi stupisce che molti si siano affezionati(soprattutto tra le gentili pulzelle)a un personaggio come questo.Inevitabile poi parteggiare per una maltrattata e brutalizzata in questo modo sin da piccola,un richiamo al buon samaritano che è dentro ognuno di noi.Una sorta di modesta rivincita per tutto il dolore provato.L'indagine prosegue linearmente,senza grossi colpi di scena,il regista evita comunque la piattezza televisiva usando bene le sue ambientazioni,soprattutto usando il gelo svedese( l'inizio invernale è dominato dal bianco e dal grigio) e scenari naturali che uno spettatore medio è poco abituato a vedere.Il personaggio maschile è più convenzionale,direi quasi succube della piccola Noomi/Lisbeth e sinceramente non sembrando un fulmine di guerra sembra strano affidargli un indagine in cui la polizia ha fallito miseramente.Il regista è bravo a svelare a poco a poco gli indizi,riuscendo a tenere desta l'attenzione dello spettatore e non è poco se si pensa che il film dura più di due ore e mezza.Altra cosa che convince è il finale pur con tutti i suoi sottotesti anticapitalistici:tralasciando le letture politiche(comunque inevitabili,l'assassino sembra essere il capitalismo immorale dilagante e non una persona reale) la costruzione architettata fino alla chiusura regge e le varie spiegazioni,le varie ricostruzioni di tutto il passato sono plausibili.E di questi tempi non è pregio da poco.Certo forse il colpo di scena finale è un po'faticoso,un po'tirato in lungo nel senso che si capisce subito dove si vada a parare,ma non bisogna lamentarsi.A mio parere questo film è un ottimo prodotto da intrattenimento,nulla di autoriale ma tutto fatto con mestiere e soprattutto un intrigo che coinvolge dall'inizio alla fine.Nulla per cui strapparsi le vesti ma sicuramente da vedere....
il mestiere è indubbio,riesce a creare atmosfera...
abbastanza lesso.Evapora di fronte alla Rapace
una scoperta mica da poco,un fascio di nervi tatuato e pieno di piercing
boh
non male
nella parte di Harald
non male
boh
boh
ok
ok
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