Regia di Bruno Mattei vedi scheda film
All'interno del filone post-apocalittico "all'italiana" che si diffuse nella prima metà degli anni Ottanta c'è anche questo Rats - Notte di terrore, regia di uno dei più attivi mestieranti del cinema di genere di quegli anni, Bruno Mattei (sotto lo pseudonimo di Vincent Dawn). Non è il primo, nè l'ultimo lavoro a trattare le tematiche fantascientifiche/futuristiche (e con un retromessaggio pacifista/ecologista) già lanciate con successo oltreoceano da pellicole di successo come I guerrieri della notte (Walter Hill, 1979) o il primo Mad Max (Interceptor, di George Miller, anch'esso uscito nel 1979); la deriva nostrana del fenomeno è comunque interamente composta di opere a basso o infimo budget, come questa, che tentano di salvare le apparenze con azione ed effetti speciali, a fronte di una storia prevedibilmente banalotta e pure un po' retorica (la facile morale di fondo è già riassunta nella didascalia iniziale, che ci presenta la Terra due secoli dopo l'ecatombe nucleare: una landa devastata in cui sopravvivono solamente pochi agguerriti esemplari umani). Azione ed effetti speciali, si diceva: se la prima indubbiamente è ben presente (e Mattei se la cava benino per questo tipo di cose), i secondi francamente lasciano un po' a desiderare; ma che la produzione non disponga di molti fondi si intuisce anche soltanto scorrendo la lista dei nomi dei protagonisti, tutti anonimi o quasi: Richard Raymond (all'anagrafe Ottaviano Dell'Acqua), Alex McBride (Massimo Vanni), Richard Cross (Gianni Franco), Cristoph Bretner (Jean-Cristophe Bretigniere) e via dicendo. Sceneggiatura di Claudio Fragasso - anche aiuto-regista, con il nome d'arte di Clyde Anderson - e Hervè Piccini. 2,5/10.
Nel ventitreesimo secolo la Terra è una landa desertica, devastata dai conflitti nucleari di duecento e oltre anni prima. Soltanto una piccola tribù pare essere sopravvissuta, ma dovrà vedersela con un'invasione di ratti mutanti.
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