Regia di Massimo Venier vedi scheda film
Prende qualche spunto dei primi film anni 90 ispirati all'età adolescenziale. Senza esagerare, fa rivivere nei personaggi quella voglia di spensieratezza e di fuga dalla normalità; cerca di dipingere il quadro di quella società in cui, tutto sommato, il sentirsi "in bilico" apre ad ogni soluzione, improvvisa o meditata che sia. In esse, la possibilità di scegliere "come" essere felici.
Giustamente trascurati i dettagli della relazione con Valentina, il protagonista tocca il fondo per poi trovarsi ad un bivio sia lavorativo che sentimentale...sarebbe stato ancor più interessante scindere i due ambiti.
Il finale del film viene palesemente anticicpato da Francesco Mandelli non molto dopo la fine del primo tempo.
Niente di eccezionale.
Poco probabile il tassista che si pianta in tangenziale...
la regia è buona. La corsa nel finale è un classico dei film italiani...fa un po' ultimo bacio.
Di indubbio fascino la sala proiezione del cinema, il luogo dove i personaggi si confessano. Buoni anche i tempi e il ricorso al telefonino, misurato e non troppo invadente.
Un buon lavoro!
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