Neolaureato, trentenne, un grande talento matematico e nessuna speranza: è la storia di Matteo, che sopravvive a stento, dividendo una casa con un amico. Le situazioni però possono anche peggiorare. A lui succede quando la fidanzata lo lascia. Anche perché nel momento stesso viene sfrattato e rischia pure di perdere il lavoro. Ma alcuni eventi sono in agguato. Come l'arrivo di una nuova coinquilina, Beatrice, e quello della bella Angelica, che è anche direttore del marketing nell'ufficio dove lavora Matteo. Presenze che segnano dei cambiamenti importanti e che chiederanno delle scelte.
Note
“Liberamente ispirato” a Generazione 1000 euro di Antonio Incorvaia e Alessandro Rimassa, un film che eleva la precarietà a tema portante, incrociandola con un assioma matematico (illustrato da Paolo Villaggio). Tutto appoggia la tesi del “se non ho quel che voglio, mi convinco di volere quello che ho”. Buon ritmo e dialoghi umoristici («questa è l’unica epoca nella Storia in cui qualcuno torna in Molise») inaugurano il carpe diem movie.
La solita commediola che trattando l'argomento (serio) del precariato non graffia e non denuncia. Esci dalla sala e hai un senso di "incompiutezza" :( Se ne poteva fare a meno.
se questo è il cinema italiano di denuncia sociale allora siamo messi bene…soprattutto trovo poco divertente speculare sui precari che non sono delle macchiette da film ma una triste realtà di questo paese sempre più nel fango
Pellicola che si beve tutta d’un fiato, semplice, ma armoniosa e caratterizzata da un linguaggio giovane e moderno che ben si presta ai diversi temi, decisamente attuali, che affronta con piglio e senza piagnistei.
Il fulcro è la precarietà, elemento quotidiano per la maggior parte dei trent’enni di oggi, sia per quanto riguarda il mondo del lavoro che per la sfera… leggi tutto
Se si crede che questo film ha valore di spaccato sociologico della generazione bambocciona de noantri,che è una fotografia fedele di quello che sta succedendo nella società odierna o che sia la denuncia di celluloide del precariato esistenziale dei giovani non più tanto giovani....beh forse siamo sulla strada sbagliata.Quello che si vede in questa Milano affetta da… leggi tutto
Che fare della propria vita? Di sicuro non bisognerebbe perdere quasi due ore per vedere questa blanda oscenità, questo ennesimo filmetto dalle aspirazioni troppo alte (generazionale fin dal titolo) ed in realtà più innocuo di una barzelletta, proprio perchè non si concede molta autoironia. La storia del protagonista può essere simile a quella di migliaia di… leggi tutto
FESTA DEL LAVORO?
Un piccolo sfogo dettato dalla percepita assenza di prospettive...
1° maggio.
Festa del lavoro o lutto del lavoro?
Dopo oltre due secoli di lotte, rivendicazioni,…
Una precarietà a tutto tondo è la connotazione che il regista dà alla generazione dei trentenni del nostro tempo. Non solo lavorativa, ma anche affettiva, abitativa, e, in ultima analisi dell'immaginazione. Il protagonista è un laureato in matematica impiegato in una grande società di telecomunicazioni, settore marketing, che lui non ama. Improvvisamente…
Il titolo non lascerebbe ben sperare. Ennesima commedia generazionale, con personaggi stereotipati, pervasi a un anticonformismo che si rivela essere unicamente una stanca ripetizione di tendenze e comportamenti modaioli? Quasi. No, non ci sono notti prima egli esami, non ci sono metri sopra il cielo e amenità affini, e questo sarebbe già abbastanza.
Però c'è un…
New York, 5 settembre 1882. Molti storici fanno riferimento a questa data come la prima vera manifestazione popolare che rivendicasse i diritti dei lavoratori. Solo in seguito, la data scelta per l'annuale ricorrenza…
Film passabile e in qualche punto anche carino : da non trascurare la Lodovini qui appagante in tutti i sensi,una Inaudi un po' in disparte rispetto al solito e una Crescentini ondivaga (sara' perche' non la calcolo molto ...) comunque Pellicola apprezzabile almeno nello sforzo di lasciarsi andare.voto.6.
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Commenti (6) vedi tutti
Passabile...si puo' vedere.
leggi la recensione completa di ezioVoto 6. [21.11.2010]
commento di PPUna commedia frizzante, giovane, nel segno dei tempi con interpreti che non eccellono, ma sicuramente non sfigurano.
commento di slim spaccabeccoSenza infamia né lode. Non dice nulla che valga la pena di essere ascoltato ma lo fa con dignità.
commento di EwanLa solita commediola che trattando l'argomento (serio) del precariato non graffia e non denuncia. Esci dalla sala e hai un senso di "incompiutezza" :( Se ne poteva fare a meno.
commento di ruffneckse questo è il cinema italiano di denuncia sociale allora siamo messi bene…soprattutto trovo poco divertente speculare sui precari che non sono delle macchiette da film ma una triste realtà di questo paese sempre più nel fango
commento di fatherson