Regia di Federico Rizzo vedi scheda film
Nel 2008 ha iniziato per primo Carlo Virzi' con il suo splendido "Tutta la vita davanti" a lanciare un sasso nelle acque melmose e putride delle occupazioni a tempo determinato, dei lavori presso i call center, e piu' in generale del devasto del mondo del lavoro giovanile e non nell'Italia di oggi. A questo buon successo di pubblico e' seguito, in sordina non fosse che salvo le lodi e le doverose segnalazioni di qualche rivista di cinema lungimirante (ma neanche tutte), questa opera seconda di Federico Rizzo, che affronta di petto la agghiacciante situazione di un gruppo di ragazzi (quasi tutti laureati con lode nelle piu' disparate e spesso prestigiose discipline) costretti a cedere alle condizioni capestro di organizzazioni e societa' che, a scopi promozionali spesso celati sotto forma di indagini di mercato, propinano agli utenti telefonici ogni sorta di offerta di clamorose sole e fregature, spacciate per affari imperdibili.
A farne le spese soprattutto l'integrita' morale, caratteriale e le aspettative di questi giovani che, costretti a cedere ad uno stipendio da fame per nulla garantito, perdono anche quello spirito di iniziativa e la fiducia che e' la vera forza di un giovane che si affaccia sul mondo del primo impiego.
Il film, spesso delicato, ironico e dolceamaro, e' interpretato dal giovane Angelo Pisani, noto comico in un divertente duo presente spesso a Zelig, qui impegnato nel ruolo insolitamente misurato del giovane vulcanologo appena laureato e subito finito appannaggio dei pirati dell'occupazione schiavizzante e mortificante. Un'opera piuttosto inquietante, ritratto di un'Italia nelle mani di volgari santoni dalle capacita' ipnotizzanti sulla folla,che promettono milioni di posti di lavoro e poi bruciano tutto cio' che di buono potremmo creare con le brillanti capacita' delle nostre nuove leve.
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