La vita e le vicende sentimentali di Gianfranco, giovane precario dei giorni nostri, catapultato dalla gioia di una laurea a pieni voti in vulcanologia direttamente in un call center, mentre la sua fidanzata, Marzia, nel frattempo è costretta a lavorare come centralinista in un telefono erotico per mantenersi agli studi e sostenere le spese della sospirata indipendenza insieme a Gianfranco.
Note
Federico Rizzo, classe 1975, formazione al Dams, realizza un piccolo film, aspirante cult, girato in digitale e con la camera a mano, affidandosi alla fresca e sincera spontaneità di Angelo Pisani (dei Pali e dispari) e di Isabella Tabarini (Tagliare la parti in grigio). La narrazione è contrastata, come la fotografia a tinte forti di Luca Bigazzi: suggestioni stravaganti e leggere si alternano alle interviste con i veri operatori di call center.
Mentre guardi il film ti dici: Embè?? Poi, ripensandoci, recuperi gag geniali: il neolaureato con lode italiano che fa il colf in una famiglia di filippini e viene pure cazziato; il simil-Superciuk (cfr. Alan Ford) che appare agli operatori dopo molte ore di lavoro; la guardia giurata del supermercato completamente pazzo ecc. Grottesco, divertente.
Fuga dal call center dimostra che in Italia sappiamo fare anche horror. Come,non è horror? Eppure c'è qualcosa di più inquietante di laurearsi a pieni voti, appendere subito al chiodo il foglio di carta appena guadagnato a prezzo di duri sacrifici ( fisici, mentali ed economici), fare doppi e tripli lavori per cercare di mangiare, non poter avere una prospettiva futura di coppia (un… leggi tutto
Che tristezza di film. Tutto scontato, tutto già visto, non solo è peggio del film di Virzì, ma anche di quello di Venier!
Sembra una fiction tipo un posto al sole, non c'è una sola idea di regia, alcune cose sono degne del peggior cabaret ( le visioni del supereroe Call Man...).
Peccato. leggi tutto
Fuga dal call center dimostra che in Italia sappiamo fare anche horror. Come,non è horror? Eppure c'è qualcosa di più inquietante di laurearsi a pieni voti, appendere subito al chiodo il foglio di carta appena guadagnato a prezzo di duri sacrifici ( fisici, mentali ed economici), fare doppi e tripli lavori per cercare di mangiare, non poter avere una prospettiva futura di coppia (un…
Nel 2008 ha iniziato per primo Carlo Virzi' con il suo splendido "Tutta la vita davanti" a lanciare un sasso nelle acque melmose e putride delle occupazioni a tempo determinato, dei lavori presso i call center, e piu' in generale del devasto del mondo del lavoro giovanile e non nell'Italia di oggi. A questo buon successo di pubblico e' seguito, in sordina non fosse che salvo le lodi e le…
VOTO : 6/7.
Federico Rizzo realizza questo piccolo film indipendente, con pochi mezzi a disposizione, un buon concentrato di fantasia per cercare di ovviare alle limitazioni (che comunque non si possono nascondere del tutto) e una storia che non presenta certo cose che ormai la persona media(mente attenta) non sappia già, ma comunque raccontandole con un buon brio e spregiudicatezza.…
"Un tempo avevamo il servizio militare, la naja; oggi un annetto di call center le farà bene, giovanotto". È con queste parole che Gianfranco Coldrin (Pisani), neolaureato milanese con lode in vulcanologia, si sente accogliere dallo psicologo (Sanguineti) che, con altri colleghi, lo ha sottoposto a test serrati, nemmeno ci fosse in ballo un posto come amministratore delegato della…
Chi pensa di aver visto tutto dell'assurda drammaticità dei call-center italiani nel film di Virzì,Tutta la vita davanti,deve assolutamente dare un'occhiata a questo film...Servirà come approfondimento e anche se il tono è scherzoso e il racconto spesso devia su strade più leggere(vedesi mostri verdi,il tizio del poker e quello al supermarket,i nonni…
Un misto più che riuscito fra documento e fiction e la cosa di per sé sa già di miracolo, se poi si analizza anche la distribuzione il miracolo è più che evidente. Eppure la regia e sceneggiatura, dello stesso regista con apporto di Emanuele Caputo, Nerina Fiumanò e Alessandro Leone, è praticamente perfetta, compresa la direzione degli attori. Un…
quanto è brutto! mio dio... na vergogna... me ne sarei andato dopo 5 minuti, so rimasto perchè non potevo credere ai miei occhi! la cosa peggiore è il male da tv mediaset che si respira nel film... l'uomo call center.... mio dio... sembra uscito da striscia la notizia... belle le musiche, ma mai un po' di fantasia, solo musica depressiva per sociopatici... film scritto con i piedi che no ha…
Che tristezza di film. Tutto scontato, tutto già visto, non solo è peggio del film di Virzì, ma anche di quello di Venier!
Sembra una fiction tipo un posto al sole, non c'è una sola idea di regia, alcune cose sono degne del peggior cabaret ( le visioni del supereroe Call Man...).
Peccato.
Una commedia agro-dolce che sul sottile registro del grottesco ci mostra uno spaccato desolante ma assolutamente realistico della condizione di precarietà lavorativa, che scatena poi precarietà esistenziale, di migliaia di persone. Un piccolo film fresco, girato con leggerezza ma intelligente e caustica ironia.
Una taglist dolente, che parla di disoccupazione, di lavoro che non c'è, di precariato. Temi duri, difficili, che di recente hanno attraversato il cinema italiano trasversalmente ai generi: dal documentario sino alla…
Trasmissione di musica e cinema condotta da ANNA e GIANMARCO.Su www.radionebbia.it al Giovedi alle 21.30.Ascoltateci numerosi e sopratutto scriveteci,proponeteci e richiedeteci qualsiasi cosa.CIAO!
Sapessi com’è strano, fare il laureato a Milano. Il concetto è chiaro: «Se dopo la terza media fossi andato a lavorare, adesso non avresti nessun problema», così si sente dire il povero Gianfranco, vulcanologo fresco di università e freschissimo di disoccupazione. Uno che lo squillo dei call center ce l’ha stampato, come un presagio, persino nel cognome: Coldrin. Ed è proprio negli…
Mi è piaciuto molto. L'ho trovato vero, divertente e che fa riflettere. Cito alcune delle scene che più mi hanno maggiormente colpito:
- tutte le volte che compare il datore di lavoro (Paolo Pierobon)
- la scena con la guardia giurata (Peppe Voltarelli) al supermercato.
Queste due scene sono qualcosa di geniale. Davvero di buon gusto le musiche.
Un film Corale.
un piccolo film che dà grandi emozioni.
una piccolissima produzione dai mezzi infiniti.
è questa la sensazione che dà "fuga dal call center" partito come una specie di Docu-fiction,
(ad avercene in italia) mescolando interviste di veri martiri della nuova leva lavorativa italiana e la storia più o meno fittizia del povero neolaureato in vulcanologia Coldrin.
la…
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Commenti (2) vedi tutti
Mentre guardi il film ti dici: Embè?? Poi, ripensandoci, recuperi gag geniali: il neolaureato con lode italiano che fa il colf in una famiglia di filippini e viene pure cazziato; il simil-Superciuk (cfr. Alan Ford) che appare agli operatori dopo molte ore di lavoro; la guardia giurata del supermercato completamente pazzo ecc. Grottesco, divertente.
commento di francaraccioUn buon film, sicuramente meglio di quello di Virzì, seppure con evidenti limiti di budget. Da vedere.
commento di lorenzomarone