Regia di Davide Ferrario vedi scheda film
Una giovane regista (Smutniak) vuole fare uno spettacolo con i detenuti del carcere di Torino. Il cappellano del penitenziario preme su un tema religioso e i problemi nascono quando si tratta di assegnare la parte di Giuda.
Davide Ferrario prosegue sulla strada di una ricerca di linguaggi cinematografici estremamente personali, già ben visibili in fase di ripresa e montaggio dai tempi di Tutti giù per terra. Qui lo sperimentalismo sfiora l'autocompiacimento, sicché se certe coreografie e alcune canzoni risultano convincenti, la struttura narrativa di questa specie di musical-documentaristico in odore di Jesus Christ Superstar è loffia, e trova in Kasia Smutniak una protagonista senza carisma del tutto inadeguata.
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