Regia di Marlen Khutsiyev vedi scheda film
Abbastanza buono. La storia d'amore, o meglio di corteggiamento, è rappresentata bene. Sia i duetti tra loro due che i rapporti con gli amici (o non tanto amici) sono i momenti migliori del film. Mi piacciono anche le scenate di gelosia della fidanzata di lui. Meno convincente è secondo me la parte verso la fine con la visita alla fabbrica. Non è proprio smaccata, ma mi sa di un'iniezione di retorica del lavoro socialista che rimane abbastanza estranea alla vicenda sentimentale, nonostante il regista faccia quello che può per legare bene i due elementi. Difficile dire se si tratti di un desiderio del regista o di un tributo pagato alla censura per passare l'esame. Allo stesso modo, le lezioni di letteratura rivelano chiaramente l'ideologia del regime che vi sta dietro. Ad esempio, al posto di dire semplicemente "lo zar", si dice "lo zar crudele e vigliacco".
Detto questo, lei è brava e graziosa, mentre lui è abile a rendere l'uomo spavaldo che, innamorandosi e vedendosi respinto, da spaccone e seduttore giunge ad umiliarsi davanti alla donna amata.
Trovo bella la colonna sonora a base di chitarra e canti popolari, che danno un tono lirico a diversi momenti della trama.
Un'altra cosa: la vicenda ricorda secondo me molto da vicino quella di "Sotto gli ulivi" di Kiarostami.
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