Regia di Ernest R. Dickerson vedi scheda film
Variazione contemporanea – con elementi tecnologici e giovanilistici – sul tema classico dei vampiri. Buona l'idea del Nosferatu adolescente appartenente al milieu della middle class americana. La storia non è proprio appassionante, però la regia è di qualità.
Se, nel mondo dell'horror, il morto vivente è un personaggio grottesco, che talvolta presenta tratti comici, il vampiro è invece la figura letteraria, romantica e tragica per eccellenza. Vivendo sul fragile crinale tra la vita e la morte, l'amore e l'odio, la luce e il buio, egli è l'incarnazione di tutti i fondamentali dilemmi dell'umanità. In questo film essi vengono calati nel mondo dell'amicizia tra ragazzi e degli affetti familiari, con risvolti potenzialmente interessati, ma, purtroppo, sviluppati solo in parte.
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