Regia di Jim Jarmusch vedi scheda film
Un killer arriva in Spagna per svolgere un incarico misterioso: viene ospitato in vari alloggi (che da un contesto urbano si spostano via via a uno rurale) e riceve istruzioni cifrate da persone sempre diverse, che si siedono accanto a lui al tavolino di un bar e gli consegnano un pacchetto di fiammiferi. Un film tanto affascinante quanto esasperante, giocato su un’ipnotica ripetitività (persino l’ordinazione è sempre la stessa, due caffè espressi in tazzine separate: quando gli portano un caffè doppio, lui lo rimanda indietro), con un protagonista dall’aria imperturbabile e personaggi senza nome: dopo un po’ diventa evidente che non può trattarsi di una missione normale, perché la procedura è assurdamente complicata, e si resta in attesa di capire in cosa consista; ma la curiosità viene soddisfatta solo parzialmente, quando si chiarisce l’obiettivo: un uomo di potere, dal ruolo imprecisato, che vive in un bunker sorvegliatissimo dove il nostro eroe si introduce usando l’immaginazione (!). Evitare di fornire troppe spiegazioni è certamente una strategia per non deludere le aspettative del pubblico, ma qui se ne danno veramente troppo poche.
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