Regia di Jim Jarmusch vedi scheda film
Uno sconosciuto si aggira per la Spagna scambiando scatole di fiammiferi con altri sconosciuti; dentro a quelle scatole ci sono messaggi in codice, diamanti e altri oggetti misteriosi. Tutto fa parte di un traffico criminale internazionale avvolto nel più profondo segreto.
L’eccesso di verismo è il difetto principale imputabile a quest’opera di Jim Jarmusch, un film di spionaggio, criminali, avventura completamente privo di azione e pesantemente carente di dialoghi. Tale è l’assenza di riferimenti concreti nella sceneggiatura firmata dallo stesso regista, che al termine della gravosa visione – due ore di lunghezza: una mazzata infinita – lo spettatore non ha capito né chi sia il protagonista, né cosa stia facendo, né per conto di chi lo faccia, né quali scenari si aprano attorno alle sue vicende; di fronte ai mille inquietanti e inevitabili interrogativi che sorgono, la mancanza di un dettaglio come il nome del protagonista pare una bazzecola. Jarmusch gioca a fare il misterioso, riuscendo a generare un interesse che va scemando, per forza di cose, con il procedere senza senso logico (per lo spettatore, si intende) della storia; quantomeno non sipuò mettere in discussione il cast, che vede in prima fila Isaach de Bankolé, Gael Garcia Bernal, Tilda Swinton, Bill Murray, John Hurt e Paz de la Huerta. Lunghissime le pause, interminabili i silenzi: davvero The limits of control non si poteva ridurre a un cortometraggio di mezzora? 4/10.
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