Regia di Richard Curtis vedi scheda film
Commedia briosa e divertente, autentico inno alla forza rivoluzionaria della musica rock
Film dedicati al mondo del rock ne abbiamo visti parecchi: chi ha raccontato storie ispirate a gruppi realmente esistiti, chi ha fatto biografie vere e proprie, chi ha proposto il punto di vista del giornalista musicale, chi ha saputo divertire raccontando le peripezie di improbabili musicisti. E tanto altro ancora.
Ma se c'è una pellicola in cui la parte del protagonista se la prende la forza eversiva del rock, è proprio questa di Richard Curtis. Alla base della quale c'è una storia vera, quella di Radio Caroline, che nel 1964 da una nave danese (ma formalmente registrata a Panama) opportunamente riadattata trasmetteva quella musica pop che i programmi radiofonici ufficiali della BBC praticamente bandivano dal'etere, dedicandogli spazi a dir poco risibili.
Dunque: 1966, il turbolento adolescente Carl (causa punizione a seguito di sospensione scolastica) viene spedito dalla madre su una nave ancorata nel mare del Nord di proprietà del padrino Quentin.
Insomma lo spettro di una vita sacrificata di lavoro in un ambiente claustrofobico come quello di una nave in mezzo al mare aleggia sul ragazzo. Ma tutto è l'opposto di come appare: perché Quentin è un tipo originalissimo che con la Marina ci azzecca poco (un ottimo Billy Nighy, che quando si parla di rock evidentemente è a suo agio, si pensi al suo ruolo in Still Crazy), perché l'equipaggio è una pletora di personaggi strampalati in fuga dalla opprimente società inglese e perché, soprattutto, la nave è la sede di Radio Rock , emittente pirata che fornisce agli adolescenti britannici dosi massicce di quel Rock e Pop che le trasmissioni radio ufficiali si ostinano ad ignorare.
I Love Radio Rock è una commedia briosa e movimentata, sostenuta da una cast strepitoso, oltre al già citato Billy Nighy la menzione principale va a Philip Seymour Hoffman nei panni de "Il Conte”, il DJ principe della radio, la cui leadership sarà messa in discussione dall'arrivo di Gavin (Rhys Ifans), collega che ha riscosso un grande successo negli States. La rivalità fra i due darà luogo a un esilarante duello (sulle note di Per qualche dollaro in più del maestro Ennio Morricone.....e anche questa è una bella citazione), che è uno dei momenti più divertenti di un film di per sé divertentissimo.
Inutile dire che Carl (Tom Sturridge) in una simile congrega di pazzi si troverà sempre più a suo agio, sino a quando la sua serenità sarà messa alla prova dall'arrivo della frizzante madre (Emma Thompson, frizzante pure la sua interpretazione), in apparenze borghese dai modi british nella sostanza donna piuttosto disinibita dai trascorsi.....molto rockettari.
A minare la serenità dei rivoluzionari musicofili di Radio Rock ci pensa invece il compassatissimo e ingessatissimo Ministro Sir Alistair Dormandy, un Kenneth Brannagh sorprendente, bravissimo in un ruolo che probabilmente è il più comico di tutto il film (ben affiancato dall'improbabile assistente Pirlott, e già il nome è un programma, ovvero Jack Davenport).
Commedia briosa, dicevamo più sopra, e sostenuta da una colonna sonora eccezionale, una summa del meglio prodotto negli anni '60: ci sono gli Who e i Kinks, i Procol Harum e i Beach Boys, Jimi Hendrix e Cat Stevens. Mancano i Beatles (eh insomma....non si può avere tutto nella vita) ma non mancano i Rolling Stones (Let's Spend the night togheter).
Film imperdibile per chi ama il rock ma in generale per chi vuole una commedia fatta a regola d'arte
Chiudiamo con le parole di commiato che “Il Conte” lancia agli ascoltatori quando gli eventi sembrano precipitare e il conformismo pare ormai aver preso il sopravvento. E' un bel messaggio, semplice ma attualissimo:
“Cari ascoltatori, vi dico solo questo: che Dio vi benedica. Quanto a voi, bastardi al potere, non sperate che sia finita. Anni che vanno, anni che vengono, e i politici non faranno mai un cazzo per rendere il mondo un posto migliore, ma ovunque, nel mondo, ragazzi e ragazze avranno sempre i loro sogni, e tradurranno quei sogni in canzoni. Non muore niente di importante stanotte, solo quattro brutti ceffi su una nave di merda! L’unico dispiacere stanotte è che negli anni futuri ci saranno tante fantastiche canzoni, che non sarà nostro privilegio trasmettere, ma, credete a me, saranno comunque scritte e saranno comunque cantate… e saranno comunque la meraviglia del mondo.”
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