Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Con questo film, nel suo piccolo, Pupi Avati ha fatto - con rispetto parlando - una grande cagata. Peccato, perché ne poteva uscire una versione ante litteram di Bar Sport di Stefano Benni, il libro portato in questi giorni nei cinema da Massimo Martelli. E peccato anche perché mi sembra che Avati, in questi ultimi anni, stia sputtanando una più che onesta carriera con piccoli film di pessimo gusto, che di gozzaniano hanno il contenuto, simile al salotto di L'amica di Nonna Speranza: il caminetto un po' tetro, le scatole senza confetti, | il Caffè Sport Borghetti... Con i munifici mezzi che aveva, penso che il regista bolognese avrebbe potuto fare assai di più. Si respira un che di già visto e di abborracciato, una nostalgia dolciastra, da reclame televisiva, di cui non si avverte troppo il bisogno.
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