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Snow Angels

Regia di David Gordon Green vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Snow Angels

di zombi
8 stelle

avvenimenti quotidiani in una piccola cittadina nel periodo invernale. istatanee che aprono e chiudono il film. nel mezzo, o tra di esse, una di quelle tragedie che compongono i servizi dei telegiornali. solo che gordon-green regista e sceneggiatore ce lo trasmette non semplicemente come fosse uno di quei tristi ma passeggeri eventi tragici che compaiono sempre più nelle cronache di qualsiasi paese. dietro al tizio che butta via la neve dal suo viottolo, o dietro il signore che rifornimento alla macchina, o dietro la signora che attraverso una via cittadina, ci sono persone che possono in qualsiasi momento esplodere. mentre assistiamo allo sbocciare dell'amore tra arthur e lila a scuola, intanto che  si fanno le prove della banda per eseguire al meglio una bella ma sgangherata versione di sledgehammer di peter gabriel, una giovane copia allo sbando sta raggiungendo il suo punto di non ritorno. è strano e allarmante assistere alla bravura con cui gordon-green ci mostra da dove può sbocciare la banalità del male. coinvolge gli attori per coinvolgere totalmente lo spettatore. e dagli spari durante il discorso del preside infastidito da quella brutta esecuzione musicale della hit gabrielliana, veniamo introdotti in quella che inesorabilmente scopriamo essere la tragedia terminata con il rumore inconfondibile di colpi di arma da fuoco. lo spettatore è coi ragazzi alle prove e quindi esterno, magari coinvolto dalla conoscenza o da un'amicizia, e poi invece direttamente tra le braccia di quel lutto che è sempre più inevitabile. lo si vive da fuori e dentro, mentre i personaggi la stanno vivendo. vite non particolarmente felici che fanno fare cose che renderanno infelici altre persone, magari molto care. cose terribili che accadono in quelle che sono giornate storte e interminabili. persone che abbracciano una fede credendo di risolvere i loro problemi soltanto inneggiando ad un dio e ad altre persone che lanciano strali sul pentimento, sulle colpe, sul perdono, il tutto imbracciando prima una bottiglia e poi il fucile. perchè la incapacità è uno specchio che getta i rancori, le colpe e le paure dei propri insuccessi sulle persone che li rifiutano. uno specchio reale e spietato e purtroppo, troppo spesso senza ritorno. spettacolare la resa degli attori, dal primo all'utimo, ma soprattutto del grandissimo sam rockwell e della splendida perla kate beckinsale. il primo è un agghiacciante maschera su cui cala una mortifera ombra e la seconda un'infelice incapace di liberarsi dalle sabbie mobili di una vita ristagnante. scopriatelo.

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