Regia di David Gordon Green vedi scheda film
Quello che sino ad ora è il miglior lungometraggio del giovane David Gordon Green è una vicenda corale che incrocia il racconto di formazione al dramma famigliare. Disperazione, tradimenti, insoddisfazione, inadeguatezza, infelicità sono i sentimenti che si alternano in un contesto glaciale come la neve che ricopre la cittadina dove si svolgono i fatti. Un luogo freddo ed indifferente, miserabile ed ipocrita come solo la provincia americana sa essere e dove l'unico barlume di calore è dato dal giovane Arthur e dalla scoperta del suo amore per Lila, adorabile coetanea che lo aiuterà a superare lo shock causato dall'improvvisa e violenta perdita dell'amica e confidente Annie. Per un amore che nasce ce n'è puntualmente uno che finisce e quello fra Annie e l'instabile Glenn termina nel peggiore dei modi dando luogo ad una vera e propria tragedia. Narrato come un unico, lungo flashback, "Snow Angels" è il tipico prodotto da Sundance Festival: low budget, messo in scena senza virtuosismi, efficace in sede di sceneggiatura e ben recitato da un cast eterogeneo. Non particolarmente originale ed abbastanza prevedibile negli sviluppi ma dotato di un buon impianto drammatico che non fa concessioni a retorica e sentimentalismo. Buona la prova dei due giovani Angarano e Thirlby, efficace Kate Beckinsale in una parte tutt'altro che semplice ed incisivo, come al solito, Sam Rockwell. Una vera e propria sicurezza quando si tratta di dare di matto.
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