Regia di Marco Limberti vedi scheda film
Una sorta di ideale aggiornamento del primo film di Francesco Nuti dopo l'uscita dai Giancattivi, Madonna che silenzio c'è stasera. I riferimenti al film diretto da Maurizio Ponzi vanno dall'ambientazione pratese alla presenza di qualche attore che già aveva preso parte al film del 1982 (Massimo Sarchielli, Novello Novelli) a qualche rimando più che esplicito: la presenza del Magnifico (quello che «o tu vai n'i' Perù, o tu sposti la chiesa o tu vinci a i' totocalcio») e dell'altro tizio cui serve la macchina («perché in macchina ci porto le donne e le donne io le trombo!»). Certo, anche nel cinema si riflette la crisi del tessile; ci manca lo spirito surreale ed innovativo degli esordi dei cosiddetti "nuovi comici" come Nuti, Troisi e Verdone, e né Ciampi né Paci hanno la grinta stralunata del primo Nuti. Tuttavia, film come questo li vedo sempre con un certo affetto.
Eredi dell'impresa tessile di famiglia (costituita dai rispettivi nonni nel dopoguerra), Giachetti e Pelagatti sono ormai ridotti alla rovina dalla crisi del settore, dalla condotta spendacciona del Pelagatti e dalla spietata concorrenza dei Cinesi. Ma, forse, proprio l'alleanza con una grossa azienda cinese potrebbe costituire la salvezza per la malandata Gobbotex.
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