Regia di Pascal Bonitzer vedi scheda film
Fine settimana in una villa di campagna: uno degli ospiti, uno psichiatra donnaiolo, viene trovato ucciso al bordo della piscina; sua moglie è lì accanto con una pistola fumante, ma di calibro diverso da quello della pallottola usata per l’omicidio; del resto parecchie altre persone avevano buoni motivi per far fuori l’uomo, e pochi giorni dopo una delle sue amanti (Caterina Murino, da infarto) fa la stessa brutta fine. Il film è tratto dal romanzo di Agatha Christie Poirot e la salma, ma stranamente Poirot non c’è: restano i personaggi, ossia le loro mere funzioni narrative (nella locandina, significativamente, diventano pezzi del gioco Cluedo), che la prima parte si incarica di definire; inoltre viene subito esibita la fornitissima armeria della casa, quindi ovviamente ci si aspetta che prima o poi venga usata. Tutto molto prevedibile, insomma, e anche con qualche inverosimiglianza nello scioglimento; ma pur nei limiti del genere è un film gradevole, ben interpretato: persino Valeria Bruni Tedeschi, doppiata, diventa quasi sopportabile. Cameo di Emmanuelle Riva.
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