Regia di Peter Chan vedi scheda film
The Warlords. La battaglia dei tre guerrieri è una co-produzione Cina/Hong Kong, diretto e prodotto dal regista hongkonghese Peter Chan, tra i massimi esponenti dell'attuale cinema dell'ormai ex colonia britannica e noto per le sue produzioni lungimiranti come Bodyguards and Assassins (diretto da Teddy Chan) oppure The Eye (diretto dai fratelli Pang).
The Warlords ha ottenuto un ottimo riscontro da parte della critica locale come dimostrano i numerosi premi vinti (ad esempio miglior film e regia a Peter Chan durante i 27 Hong Kong Film Awards).
Il film è stato finanziato con soldi cinesi e Peter Chan conosce molto bene il mercato locale; dagli anni 2000 il pubblico cinese è affamato di wuxipian quindi Chan asseconda questa particolare esigenza ma partendo dal genere, dirama verso altri lidi concentrandosi su una storia personale di tre uomini legati da un patto di sangue: Jet Li (tra le sue migliori performance attoriali di sempre, Hong Kong award al migliore attore meritato), Andy Lau e Takeshi Kaneshiro (attore molto stimato dal regista).
L'analisi introspettiva dei personaggi è strettamente legata al contesto in cui si svliluppa il tutto, ovvero la guerra tra le forze imperiali della distania Qing ed i ribelli Taiping; il messaggio del regista è chiaro, la guerra è solamente un teatro di morte e desolazione e viene rappresentata nella sua inutile distruttività.
Peter Chan è un regista che amalgama alla perfezione cinema "commerciale" (lui stesso si è sempre dichiarato un regista che guarda con attenzione il pubblico e si preoccupa del riscontro economico però esige il totale controllo sul progettto) e gusto autoriale; qui l'azione è ridotta all'osso e l'attenzione dell'autore risulta è rivolta sui legami personali dei tre protagonisti in correlazione ad una forma di potere assoluto che non si fa scrupoli ad annientare gli ideali dei singoli.
Notevole il finale nichilista degno dei migliori film di Johnnie To.
La regia è di livello, a tal proposito risuktano di grande impatto i vari campi lunghi con l'inquadratura riempita di cadaveri; ottima la messa in scena dove troviamo un uso molto limitato e intelligente della CGI (il coreografo d'azione è il noto Ching Siu-Tung).
Quando si parla di The Warlords risultano estremamente interessanti le considerazioni dello stesso regista (S. Locati, E. Sacchi, il Nuovo Cinema di Hong Kong, Milano, Bietti editore,p.242.) :
«È buffa la somiglianza tra The Social Network, un film che amo e The Warlords: è prorpio la stessa storia, di amicizia e tradimento e riguarda non solo l'importanza che dai all'amicizia ma il peso che questa ha nella tua carriera [...] forse è un'esagerazione quella di trattare il mondo come se fosse sempre un campo di battaglia ma la guerra tra corporations è pur sempre una guerra, potrebbe essere anche la lotta tra me e un mio partner per realizzare un film...»
In conclusione l'opera di Peter Chan è un wuxia atipico che mostra tutta la bravuara dell'autore, oltre alle grandissime prove dei tre protagonisti.
Da recuperare assolutamente (ultima nota: molto valido il doppiaggio italiano)
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