Regia di Greg Mottola vedi scheda film
Dopo il volgare, per quanto anche abbastanza divertente, “Suxbad” (lasciamo poi perdere il sottotitolo italiano da linciaggio), Greg Mottola stupisce, regalando una commedia giovanile, tutt’altro che stupida, divertente e con quel pizzico di gusto amarognolo legato alla crescita ed alle prime esperienze di vita vera (il primo lavoretto necessario per cominciare la nuova vita, il primo amore, le prime delusioni)
Così l’ambientazione, un parco dei divertimenti chiamato “Adventureland”, è il contenitore emozionale ideale per portare indietro nei ricordi gli spettatori e per rappresentare, con un tocco genuino, i rapporti tra i protagonisti, una bella troupe di giovani rampanti, che vivono le loro giornate estive all’insegna della noia, alla ricerca del primo grande amore, in attesa di fare il grande salto verso il college.
Tra feste, gancia, videogames, ubriacature varie, i dimenticati mangianastri, una colonna musicale riuscitissima, seguiamo l’evolversi dei più semplici rapporti tra adolescenti, tra la voglia di crescere senza smettere di sognare e la paura di non farcela nel fare il grande salto.
I genitori, come spesso accade, sono relegati ai margini, pieni di difetti e con poca attenzione.
Un genuino film per tornare indietro con i ricordi, anche perché viene offerta una gamma di personaggi, oltre che di sensazioni ed esperienze, che almeno in parte sono state un po’ di tutti a noi, almeno per chi appartiene alla mia generazione.
Più leggera la prima parte, più agrodolce la seconda, fino ad arrivare ad un finale un po’ scontato, ma comunque conciliante nei confronti dell’atmosfera intrapresa.
Azzeccati gli attori, tra un Jesse Eisenberg, imbranato e goffamente romantico, ed una Kristen Stewart credibile, turbata e naturalmente accattivante.
Delizioso, nella sua semplicità, immediato come raramente capita, un toccasana.
Meno sguaiato del previsto, anzi tutt'altro.
Regala un bel salto all'indietro con delicatezza, divertendo, ma anche emozionando.
Ha la faccia giusta per rappresentare l'adolescente medio, più di ieri, probabilmente, che di oggi.
Molto brava.
Si muove come se non stesse recitando, particolare importante per rendere più gradevole, e vicino allo spettatore, il personaggio.
Caratterizzazione divertente.
Meglio del solito in un ruolo che gli si addice.
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