Regia di Woody Allen vedi scheda film
Non tutto funziona nell'ultimo film di Woody Allen: ad una prima parte scoppiettante, dove il protagonista, alter ego del regista - anche se io ho sempre preferito i film in cui Allen recita - guardando in macchina, si rivolge direttamente al pubblico con un lungo monologo su vita, morte, caso, talento e mille altre cose, fa da contraltare una seconda, a partire dall'arrivo prima della madre poi del padre della ragazza interpretata dalla simpatica e carina Evan Rachel Wood, un pò implosa su se stessa, con un finale alla 'vogliamoci tutti bene', a mio avviso stonato con il resto della pellicola. La messa in scena, caratterizzata dai soliti lunghi piani fissi alternati a carrelli indietro con gli attori che camminano intenti a dialogare, è tipica ormai dai tempi di 'Manhattan' ma i dialoghi, tranne qualche eccezione, e soprattutto la delineazione dei personaggi sono ben lontani da tali capolavori che il regista newyorchese ci aveva regalato. Certo, in una filmografia come la sua, composta da 38 lungometraggi, riuscire a creare qualcosa di 'nuovo' mi sembra un'impresa. Voto: 6.
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