Regia di Renny Harlin vedi scheda film
L'effetto Wolf, di pulpfictiana memoria, regge giusto quel quarto d'orina buona a far svaporare l'abbaglio e l'illusione ottica del gran bel film.
Dal sedicesimo minuto in poi ci si alambicca con preziosismi di montaggio e svariati ralenty atti a potenziare il primissimo piano, il particolare reiterato e meccanismi con ambizioni trhiller che diventano l'unica, ma a lungo andare stucchevole, nota degna d'attenzione a contornare un giallino tenue che fa acqua da tutte le parti come un ruscelletto tracimato.
Anche, il solitamente compito, Samuel Jackson perde colpi a ripetizione, si erge a protagonista e traino ricesellandosi volenterosamente nei panni del Keitel citato in avvio ma si avvita inesorabilmente trama facendo, perdendo verve e credibilità, in un evolversi telefonatamente scialbino.
Dovrà fare accorta pulizia, di codesto filmetto, anche dal suo onorevole palmares...
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