Regia di Yojiro Takita vedi scheda film
VOTO : 6,5.
“Departures” è un buon film, o meglio, è un prodotto estremamente elegante (un po’ come i cerimonieri di preparazione dei defunti che presenta in più circostanze), al quale però manca la vera scintilla per far scattare il colpo di fulmine (a parte il finale che è decisamente commovente e simbolico).
Daigo (Masahiro Motoki) suona il violoncello in un’orchestra di Tokyo, e, quando questa viene amaramente sciolta, si trasferisce in provincia con sua moglie (Ryoko Hirosue) ad abitare nella casa lasciatagli dalla defunta madre.
Qui trova un lavoro molto ben pagato, ma anche mal visto da tutti, presso l’azienda del signor Sasaki (Tsutomo Yamazaki) che si occupa di “accompagnare” i defunti preparandoli con un cerimoniere elegante e rispettoso.
L’inizio non è dei più facili, ma le difficoltà maggiori arriveranno in seguito vista la strenua opposizione di sua moglie, in più una figura sfocata del suo passato “torna” a fargli visita.
I primi elementi che colpiscono l’attenzione in questo film sono un’eleganza ed una pulizia formale davvero notevoli (paesaggi naturali diversi incredibili ed immagini quasi sempre curatissime) ed uno spirito (esplicitato fin dal primo cerimoniere in apertura) leggero che, nonostante il tema centrale del trapasso, fa in più di un’occasione capolino.
Personalmente, soprattutto visto il rigore dettato dal tema, avrei visto meglio un approccio più sensibile, non dico che dovesse essere serioso all’unisono, ma alcune incursioni ed espressioni (soprattutto di Daigo, mentre Sasaki mi ha intrigato parecchio) potevano tranquillamente essere almeno limate (anche se l’obiettivo non sia trascurabile).
Rimangono comunque alcune sequenze notevoli (vedi quando la musica di Daigo irrompe nel racconto e la parte finale quando è davvero difficile non lasciarsi trasportare), alcuni dialoghi/discorsi sulla vita e sulla morte che centrano l’obiettivo e comunque una storia che, pur faticando a compiersi completamente, sa anche toccare corde emotive e riflessioni che fanno sempre un certo effetto.
Insomma secondo me a questo film manca qualcosa nella composizione degli elementi (tanti, come la musica, la morte, la famiglia) per poterlo considerare in maniera maggiormente positiva (ciò nonostante non è affatto malvagio).
Carino, per me comunque un po’ sopravvalutato.
VOTO : 6,5.
Interessante, ma non mi ha convinto del tutto.
Propone buoni spunti, ma ogni tanto scivola sul più bello.
VOTO : 6++.
Tutto sommato se la cava bene, in un ruolo non facile (per le tante sfumature richieste), purtroppo ogni tanto delle espressioni alla "Jackie Chan" lo penalizzano (e come lui vale per il film).
VOTO : 6,5.
Bel personaggio, sottile ed arcigna la sua interpretazione che risulta assolutamente interessante.
VOTO : 6++.
Candida, leggera e carinissima.
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