Regia di Yojiro Takita vedi scheda film
Dopo che l'orchestra di Tokyo è stata costretta a chiudere, il giovane violoncellista Daigo Kobayashi (Motoki) ritorna nel paese d'origine alla ricerca di un altro lavoro. Non trova di meglio che darsi alla tanatocosmesi, l'arte di lavare, vestire e truccare le salme. Nonostante la stigma di molti - moglie compresa - per il lavoro svolto, attraverso il suo lavoro Daigo scopre nuove dimensioni dell'anima e ha l'occasione di incontrare il padre ormai trapassato dopo averlo perso di vista per oltre un trentennio.
Premio Oscar 2009 come miglior film straniero, Departures è una commedia nera certamente assai originale, ma studiata a tavolino, eccessivamente "scritta" nel suo programmatico bisogno di miscelare lirismo e registri grotteschi. Certo, la danza lenta della preparazione ha il suo fascino, così come i molti scorci poetici che il regista nipponico riesce a imbastire nel film ma sull'opera aleggia un clima da cinema d'autore compiaciuto, pieno zeppo di buoni sentimenti e con un finale telefonatissimo.
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