Trama
Daigo Kobayashi è un violoncellista la cui orchestra si è sciolta, lasciandolo senza lavoro. Stanco e privo di speranza, decide di fare ritorno insieme alla moglie alla sua città natale, con l'intento di ricominciare una nuova vita. La ottiene un incarico come nokanshi, praticamente un becchino. Il suo lavoro consiste nel prendersi cura dei corpi delle persone decedute, pulendoli, sistemandoli e collocandoli nella loro bara, per accompagnarli nell'altro mondo nella miglior modo possibile. Nonostante la moglie e i vicini non nutrano molta stima per ciò che fa, Daigo scopre in questo suo nuovo lavoro ciò che mancava alla sua vita.
Note
Ridere della morte è un esercizio liberatorio per dissacrare l’aura inesorabile che ammanta la nostra natura terrena; ben venga allora il tocco lieve e ironico di Departures, che infrange il tabù e fin dall’incipit fa dirompere nella solennità della cerimonia funebre la carica irriverente del grottesco. Non soltanto si ride, nel film straniero vincitore dell’Oscar nel 2009; Yojiro Takita si giostra fra tempi (e volti) strettamente comici e le ampie panoramiche del dolore e del rimpianto.
Trailer
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- Miglior film straniero al Premi Oscar 2009
- Premio del pubblico - Gelso d'oro al Far East Film Festival 2009
- Premio Black Dragon al Far East Film Festival 2009
Commenti (11) vedi tutti
Delicato e poetico
commento di Artemisia1593Non capisco abbastanza la cultura giapponese, per poterla giudicare: mangiano cibo alieno e disdegnano sedie, letti e porte; ma questo delizioso gioiellino dolceamaro mi fa invidiare il loro rapporto estetizzante e cerimoniale con la morte, da noi schiacciato e abbruttito dal potere clericale. Bello rivedere la ragazzina svampita di Wasabi. Voto 7.
commento di ezzo24A me è piaciuto molto, poetico, ottima sceneggiatura, recitazione misurata da parte di tutti gli interpreti. Credo che dietro molte recensioni negative ci siano le profonde differenze culturali fra occidente e oriente nei confronti della morte, che gli orientali affrontano con ritualità e tempi per noi incomprensibili.
commento di Aureliano71Troppo sentimentalismo ed eccessiva insistenza nel calcare la mano per spiegare l'ovvio al pubblico appesantiscono un dramma sul tema della morte che vanta una buona interpretazione del protagonista ed il fascino e la grazia elegante con cui ricrea le cerimonie funebri. Immeritato Oscar.
leggi la recensione completa di port crosIl rispetto rituale e magico per l'ultimo viaggio delle persone a noi care esaltato da questo splendido film. Un paio di scene 'ingenue' (il pestare 'qualcosa' nella casa...) sembranonun po' delle bambinate. Nulla togliere alla bellezza coinvolgente ed alla delicatezza poetica che infonde. Voto 9+
commento di BradyMeraviglioso, delicato, musicale, etereo, dunque imperdibile! Perché sprecare troppe parole: per chi non lo ha mai visto"Guardatelo", per chi lo ha già visto "Rivedetelo".
commento di Zenigata65Gioiellino orientale prezioso e garbato.
commento di fra_pagaOscar meritato, anche se la parte finale è molto più lenta. Ottima riflessione sulla morte in chiave ironica.
commento di sillabaSorprendente film giapponese. Si ride della morte, si riflette, ci si commuove. Una bella storia, raccontata in modo egregio e con un protagonista bravissimo.
commento di pgmbellissimo film. Intenso, delicato. Molto toccante
commento di nicasiamo usciti dal cinema svuotati. Un film commovente, che prende il cuore…e ti richiama al senso della vita…uff…quante lacrime, da non riuscire a trattenerle
commento di ladymorgana