Regia di John Frankenheimer vedi scheda film
Film senza troppe pretese, The prison probabilmente riesce, comunque, a raggiungere il suo scopo (sensibilizzare sul “problema carcerario”) attraverso la rappresentazione di una precisa (da un punto di vista spazio-temporale) manifestazione di protesta originata dal “dramma carcerario” (ovvero la rivolta carceraria del 1971 nella prigione americana di Attica). E´ però da segnalare la particolarità di un tale “iter comunicativo”: il film, infatti, parte come un qualunque film di genere, inanellando, una dopo l’altra, una serie di scene spesso assurde (in quanto assurdo è l’andamento dei fatti descritti), in un crescendo “discendente” (da un punto di vista assiologico) che raggiunge l’apice nel finale, salvo poi lasciare ammutoliti (per chi, come me, non si era minimamente informato delle vicende descritte prima di vedere il film) quando scorrono i titoli di coda. Ha davvero avuto l’effetto di una doccia fredda venire a sapere che il film fosse stato tratto da una storia vera!
Da ultimo, segnalerei la (gradita) presenza del mitico Danny “Machete” Trejo nei panni (ovviamente) di un detenuto duro (com’era Trejo prima di diventare un attore) , ma (in fondo) dal cuore tenero (com’è Trejo oggi).
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