Regia di Jeff Beesley vedi scheda film
Elizabeth, la moglie del Prof. Robinson, assiste alle efferatezze commesse da Dolan, boss operante nella tratta di esseri umani dal Messico, e decide di testimoniare contro di lui in tribunale. Ma il malvivente si mette sulle sue tracce…
La trasposizione cinematografica di questo racconto di Stephen King, apparso nella raccolta “Incubi e Deliri” pubblicata nel 1993, rappresenta un perfetto prodotto di genere; non assurgerà all’apice dei lavori cinematografici tratti dalle opere dello scrittore americano ma si lascia guardare senza patemi. Il regista tenta di trasmettere il senso di malessere o insania dei personaggi principali: lo straniamento depressivo montante nel Prof. Robinson e l’insana malvagità del luciferino Dolan (un Christian Slater a volte sopra le righe, ma in parte) sono, infatti, tratteggiate con sufficiente sicurezza. La fotografia degli esterni, poi, aiuta ad amplificare gli umori malsani di una storia di umane meschinità immersa nei torridi e accesi deserti (texani, credo), oceani terrestri inospitali e percorsi da relitti di carne in cerca di salvezza o di facile guadagno sulla pelle di poveri clandestini. Il regista fa spesso abuso di facili e scontate riprese movimentate da videoclip, soprattutto nella prima parte, ma, per sua fortuna, si affida a meditabondi primi piani e riprese fisse nella seconda parte, quando la trama è ormai ben delineata e i personaggi viaggiano decisi incontro al loro destino. Un lavoro onesto, in definitiva, che deve la sua sobrietà alla robustezza del racconto da cui è tratto, riprodotto spesso in maniera quasi calligrafica, di uno scrittore a tratti geniale nello scrivere i suoi prediletti e folgoranti racconti brevi.
Originale.
Sufficiente.
Tarantiniano.
Onesta.
Combattuto.
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