Regia di Michael Mann vedi scheda film
Usa, anni 30: il capo dell'FBI J. Edgar Hoover (un legnoso Billy Crudup), per aumentare il prestigio del Bureau, incarica l'agente Mel Purvis (Christian Bale, bravo ma fuori ruolo: il vero Purvis sembra fosse un bassetto) della cattura con ogni mezzo dei più famosi gangster dell'epoca e in particolare del celeberrimo John Dillinger (un Johnny Depp meno gigione del solito), nel frattempo innamoratosi della guardarobiera Billie Frechette (una deliziosa Marion Cotillard). Dopo alcune fughe rocambolesche, il cerchio comincerà a stringersi. Già portata sullo schermo in diverse occssioni, a vicenda di John Dillinger, rapinatore di banche gentiluomo, amato dal popolo come una sorta di Robin Hood della Grande Depressione, è affascinante: partendo da un libro di Brian Burrough, Micheal Mann la ricostruisce con la sua consueta potenza, ma in maniera frammentaria e non del tutto risolta, come se la comunque consistente lunghezza della pellicola (140 minuti circa) non fosse una griglia abbastanza capiente per contenere tutta la carne al fuoco. Buone le scenografie, suggestivo il finale, splendidi i brani del bluesmam Otis Taylor nell'intensa colonna sonora, francamente difficile valutare l'attendibilità della ricostruzione storica della vicenda.
Un buon film, non proprio il miglior Mann: tre stelle e mezzo.
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