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Nemico pubblico. Public Enemies

Regia di Michael Mann vedi scheda film

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La recensione su Nemico pubblico. Public Enemies

di Piertoni
10 stelle

I personaggi di Nemico Pubblico sono decifrabili nei dettagli di una regia asciutta e implacabile. Guardate lo sguardo di Bale dopo l'uccisione di Pretty Boy Floyd o ascoltate la risposta dello stesso a Hoover quando questo si complimenta con lui per il lavoro fatto. Perchè Pulvis esita dopo il colloquio faccia a faccia con il nemico pubblico numero uno? Dillinger vacilla di fronte alla morte dei sui compari (Dietrich e Red), ma il suo è un incedere verso il "tutto e adesso" che non è interessato al "da dove le persone vengono", ma dove stanno andando. Per questo Billie discriminata per il suo essere metà indiana cherokee ne è travolta e trascinata. Mann padroneggia il set e il gran numero di personaggi, inquadrandogli alla fine di un epoca dove nel nascente FBI sono pronti a "togliersi i guanti bianchi" mentre i criminali più pericolosi non rapinano più le banche ma si colludono al potere e tradiscono i più appariscenti colleghi colpevoli di far nascere nuove leggi federali. Dillinger è invisibile tra la gente quando è uomo libero, visibilissimo quando ha le manette ai polsi: la gente lo acclama come un Robin hood con la pistola. Ma il senso del film è tutto nello splendido finale con Dillinger che assiste al suo doppio sullo schermo (Gable in Manhattan Melodrama è un gangster scritto per il cinema sulle gesta di J.D.) che ne anticipa e suggerisce le mosse. La morte è dietro l'angolo ma ormai Dillinger è già cinema è già mito.

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