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Nemico pubblico. Public Enemies

Regia di Michael Mann vedi scheda film

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La recensione su Nemico pubblico. Public Enemies

di bradipo68
6 stelle

Prima banalità:ma perchè i Public Enemies al plurale del titolo originale vengono ridotti arbitrariamente al Nemico Pubblico al singolare della versione italiana?
Seconda banalità: non è che Mann ha esagerato nel robinhoodizzare il suo Dillinger?
Passino i metodi brutali della polizia, va bene anche che i gangsters sembrano più alle prese con una sfilata di moda che con una rapina in banca , ma perchè sottolineare l'amore per il proletariato del romantico bandito?
Public Enemies di Mann è un film che appaga le terminazioni nervose, soprattutto quelle epidermiche.
Termini la visione tutto bello soddisfatto poi però se si comincia a ripensare a quello che è stato appena visto qualche dubbio comincia a venir fuori.
Ma siamo sicuri che è tutto questo capolavoro? Non è che molti abusino della parola capolavoro, appiattendone il significato?
Adoro Michael Mann, lo considero come il dio della cinepresa sceso in terra ed è proprio per questo che un film come Nemico Pubblico mi si ferma a metà nel gargarozzo.
Grande esibizione di scenografie, fotografia griffata da Dante Spinotti ( sarà sacrilegio dire che ha fatto di molto meglio,per esempio L.A. Confidential?), costumi inappuntabili,cappelli rubati a un atelier d'alta moda, sparatorie filmate col giusto piglio e con un senso dello spettacolo che fanno invidia.
Ma se caratteristiche del genere possono essere considerate come il sogno mai realizzato del cinema di un Bay qualsiasi, devono essere solo un punto di partenza nello stile di Mann.
Perchè da lui si deve pretendere il massimo.
E Public Enemies è ben lontano dall'esserlo, è in realtà un assolo di Depp/Dillinger in cui vengono soffocati anche gli antagonisti.
Mai visto recitare in maniera così piatta Bale ma non è colpa sua ,è il suo personaggio che viene annichilito dal peso di quello di Dillinger che non lascia spazio neanche all'ossessione maniacale che attanagliava Purvis.
Perchè nelle didascalie finali in cui si scrive del suicidio di Purvis nel 1960 non si fa accenno che la sua psiche era stata talmente devastata dalla caccia al nemico pubblico N°1 che lasciò l'anno dopo il Bureau e si uccise con la stessa pistola con cui aveva ucciso Dillinger ?
Azzardo una risposta: semplice, il film è di Depp e basta.
Johnny è bravo, il suo stile è misurato e mondato di tutti i suoi tic nervosi ma è veramente troppo solo per ricreare l'epica del personaggio o di quel particolare periodo della storia americana.
Se la statura dell'antieroe(in questo caso) si misura con quella dei suoi antagonisti qui siamo messi veramente male.
A parte l'anodino Purvis, gli agenti dell'FBI sono torturatori e picchiatori di donne, crudeli quanto e più dei criminali che intendono combattere.
E forse Mann esagera nel sottolineare la loro miopia (la cattura di Billie Frechette con Dillinger che praticamente è in mezzo agli agenti e loro non se ne accorgono,oppure la sortita del bandito nell'ufficio di Chicago deputato alla sua cattura;giusto per non farsi notare dopo aver fatto un giro per l'ufficio chiede anche ai presenti che partita stanno sentendo alla radio) per contrapporla alla "coolness" dell'altro.
Public Enemies è un film rapsodico, frammentario, che in certi snodi narrativi sembra addirittura indeciso tra il melodramma e il noir.
E' comunque una riproposizone formalmente accattivante del gangster movie anni '30 in una rilettura postmoderna stilizzata grazie all'uso del digitale e della macchina da presa a mano.
Storicamente inattendibile il film di Mann ha tutto l'aspetto dell'esercizio di stile mostrando più volte il fianco all'autocompiacimento.
E poi, che diamine! Era troppo chiedere due personaggi che si confrontassero ad armi pari come il De Niro e il Pacino di Heat?
 

Su Michael Mann

formalmente inappuntabile ma l'epica latita

Su Christian Bale

appiattito,quasi asfaltato

Su Johnny Depp

bravo ma decisamente solo

Su Marion Cotillard

bel personaggio il suo

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