Regia di Umberto Spinazzola vedi scheda film
Crodino e Pes sono due amici di paese. Esattamente, di Condove, provincia di Torino. Si mettono in società perché il primo (Tognazzi), che vuole dimostrare alla moglie di non essere un fallito, sogna di aprire una fattoria biologica. Il secondo (Iacchetti) fa l’operaio in acciaieria, fa debiti per mantenere la ex moglie e la figlia. L’occasione che li rende ladri è la morte di Enrico Cuccia, presidente di Mediobanca (siamo nel 2000). Loro pensano di trafugarne la salma; in realtà la bara è di un omonimo, e la polizia li rintraccia senza troppe difficoltà. Una storia vera, sì. Per dare uno spaccato preciso della frustrazione della provincia e dell’ossessione per il successo sarebbero stati necessari più passione e curiosità psicologica. Invece sembra di stare in una (onesta) puntata di Don Matteo. Il luciferino ottimismo di Ricky Tognazzi e la rassegnata malinconia di Enzo Iacchetti non bastano a far dimenticare una messa in scena poverissima, una regia per lo più statica e che invece – si avverte – aspirerebbe ad atmosfere alla Simenon. Sfortunatamente anche la sottotrama ecologista (i guai della bassa Val di Susa, nota per il tempo volubilissimo e le contestazioni No Tav) è solo accennata e risulta posticcia, accessoria.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta