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L'ultimo crodino

Regia di Umberto Spinazzola vedi scheda film

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La recensione su L'ultimo crodino

di supadany
6 stelle

Diciamo subito che la storia che viene ricostruita con questo film presenta caratteristiche decisamente interessanti che in altri tempi, e con altre maestranze, attori e regista, avrebbe probabilmente dato vita ad un prodotto più completo e soddisfacente.
Infatti qui non tutto funziona bene, anzi di difetti ce ne sono parecchi (soprattutto un po’ di superficialità di troppo), ma alla fine, almeno per il suo essere anomalo e variegato, non mi ha deluso, anzi in partenza pensavo fosse una schifezza e forse, proprio per questo, lo potrei considerare anche una piccola e gradevole sorpresa.
La vicenda è ambientata in un paesino della Val di Susa; Pes (Enzo Iacchetti) e Crodino (Ricky Tognazzi) sono due individui a cui la vita sta dicendo male da un po’ di tempo.
Il primo è divorziato, lavora in acciaieria, è pieno di debiti, mentre il secondo cerca una via di affermazione personale con l’agricoltura biologica, ma la fortuna gli volterà presto le spalle.
Entrambi cercano un’occasione, lecita o meno che sia, per svoltare e l’idea scelta sarà quella di trafugare la bara di Enrico Cuccia per chiedere poi un cospicuo riscatto alla famiglia.
Purtroppo per loro sono tutto tranne che dei professionisti.
La storia è intrigante, piena di sfumature interessanti, però non sempre sfruttate bene, comunque sia non ci si annoia, il ritmo non è malvagio, alcuni dialoghi, così come le situazioni, sono discreti (sospesi tra il comico ed il dramma), altri però risultano quasi stucchevoli (si poteva lavorare meglio sulla sceneggiatura).
Interessante poi l’estetica (sempre per il film che è, sia chiaro) che ricrea bene la vita di paese e che si smarca dalle confezioni pulite (e fin troppo finte) proposte da tante (quasi tutte) le commedie italiane di questi anni.
Purtroppo c’è anche una buona dose di superficialità, soprattutto non si riesce dare il giusto spazio ai tanti elementi di contorno (qualche minuto in più della canonica ora e mezza scarsa ci stava eccome) e gli attori, nonostante l’impegno profuso, sanno troppo di televisivo e non convincono appieno (anche se la maschera offerta da Iacchetti non è male).
Dunque un film che considero sufficientemente meritevole di attenzione, ma che poggia su una storia che poteva essere sfruttata meglio.
In ogni caso non da cestinare, come ha fatto invece il pubblico alla sua uscita in sala (ma anche nelle successive fruizioni).
VOTO : 6,5/10.

Su Umberto Spinazzola

Tutto sommato offre una prova discreta, anche se non ha certo la mano per valorizzare appieno alcuni momenti importanti (penso soprattutto ad alcune parti più dure e potenzialmente drammatiche).

Su Serena Autieri

Dignitosa, ma senza acuti.

Su Enzo Iacchetti

Direi che è stata una sorpresa anche se il passo è arduo da recepire in toto.
Ruolo scorbutico, sconsolato, disilluso, dove la speranza fa capolino poche volte all'interno di uan realtà difficile.
Lui si impegna ed in fondo va oltre le aspettative.

Su Marco Messeri

Abbastanza simpatico, ma il ruolo probabilmente richiedeva altro.

Su Ricky Tognazzi

Non mi ha convinto molto, il ruolo aveva bisogno di un volto e di un approccio più naturale.

Su Dario Vergassola

Piccola parte, con poche battute (ma un paio sì) da segnalare.

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